“Ipazia. Scienziata Alessandrina Del IV Secolo”
| di Giuseppe GalatoLa storia di Ipazia, astronoma, matematica e filosofa, erede della scuola alessandrina, fatta massacrare dal vescovo Cirillo per mettere a tacere la sua sete di sapere e la sua libertà di pensiero, rivive nel libro di Adriano Petta.
Un assassinio considerato dallo storico Edward Gibbon "una macchia indelebile" nella storia del cristianesimo.
Figura resa celebre dal recente colossal cinematografico "Agora", diretto da Alejandro Amenábar, Ipazia è un vero e proprio simbolo della libertà di pensiero per molto tempo rimasta nell’ombra.
Eppure fu una figura importante per la scienza sperimentale: studiò e realizzò l’astrolabio, l’idroscopio e l’aerometro.
La prima parte del libro narra l’avventura di Ipazia, la sua vita negli aspetti pratici, quotidiani, scientifici e politici, ricostruendo accuratamente il contesto storico: una vita che assume connotati sempre più drammatici, fino al tremendo e atroce epilogo.
Nella seconda parte la voce narrante è quella della stessa Ipazia, che ci parla dei suoi sogni, delle sue ricerche e della sapienza di cui era depositaria. Un sapere millenario che, dopo il crollo del mondo ellenico ed il trionfo del cristianesimo, è stato sepolto per molti secoli, fino al nascere della scienza moderna.
Il 28 Maggio alle ore 18:00 presso l’ex convento dei Domenicani a Vallo Della Lucania Adriano Petta presenterà il suo libro in un incontro organizzato dall’associazione culturale Accademia Hypatia.
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