Prove di alluvione
| di Raffaele GalatoPrime piogge autunnali, e con le prime acque a Licusati partono le… prove di alluvione. È bastata mezz’ora di pioggia per mettere in crisi tutto il centro storico di Licusati: strade trasformate in torrenti; negozi, scantinati, locali terranei allagati; tombini che scoppiano; strade invase da detriti di ogni genere; cunette che tracimano.
Prima che la situazione degeneri creando il “dramma” le autorità prendano in seria considerazione la situazione di allarme che questi pochi minuti di pioggia hanno evidenziato.
È necessario un “piano” delle acque. È necessario che il sistema di regimentazione delle acque creato dai nostri avi (con pochissimi mezzi) venga ripristinato. È necessario che venga messa fine a tutti i guasti creati negli ultimi anni anche con l’utilizzo di grandi mezzi meccanici e che hanno portato alla chiusura di fossati, valloni e cunette, non ultimi i lavori di realizzazione del parcheggio in via D.A. De Luca che ha eliminato un grande fossato che portava l’acqua piovana verso il vallone Marabisi. Acqua che oggi, non avendo più incanalazione, risulta convogliata tutta verso il centro storico e la piazza San Marco, centro fisico, religioso ed economico del paese.
Ripetiamo: la situazione sta sfuggendo di mano. Basta girare per le vie del paese e vedere tutte le persone intente ad asciugare i propri seminterrati per immaginarsi quel che potrebbe succedere in caso di piogge più abbondanti. Qualcuno diceva (ed a ragione): “da oggi in poi quando pioverà di notte non riusciremo più a dormire!” Qualcun altro aggiungeva: “deve verificarsi la tragedia prima che le autorità si interessino del nostro paese!”
Per il momento… paura passata (è arrivato il vento ad allontanare le nuvole)! Ma per quanto?!
Per il momento ognuno si lecca le proprie ferite inveendo contro tutti quelli che in passato hanno permesso la distruzione di un sistema idrico che per secoli e secoli aveva evitato allagamenti del centro abitato.
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