Lina torna a casa dopo la lotta al Covid, la figlia: «Tanta la paura di non farcela»
| di Redazionedi Antonio Vuolo
Due mesi in terapia intensiva a lottare contro il Covid e la paura di non farcela. Poi, nei giorni scorsi, il ritorno a casa e finalmente l’abbraccio con i propri cari. E’ la storia della signora Lina Passaro, 65 anni, originaria di Perdifumo e residente ad Eboli, che per oltre 40 giorni ha lottato su un letto dell’ospedale di Eboli. Commovente è stata la lettera che una delle figlie, Sabina Lembo, 39 anni, ha scritto per salutare il ritorno a casa della madre e ringraziare i sanitari che le hanno salvato la vita.
«Mamma è entrata in un ospedale trovando tute bianche, mascherine, visiera e sguardi di occhi spenti dalla preoccupazione e avendo con sé la paura di non farcela – racconta Sabina – Oggi non lascia un ospedale con uno staff medico, ma saluta una grande famiglia che non l’ha lasciata mai sola, ha creduto in lei come i suoi familiari, ha esultato con lei ad ogni miglioramento e si è fatto portavoce di quell’affetto, quelle carezze e quell’amore che la sua famiglia non poteva donarle. Quaranta giorni fa entrava in ospedale colma di paura e oggi esce inseguendo quella luce piena di speranza e gratitudine».
La signora Lina era stata ricoverata lo scorso 7 febbraio a causa di una polmonite bilaterale interstiziale. Già positiva da 11 giorni, le sue condizioni si erano aggravate tanto da rendere necessario il ricovero ospedaliero. Da qui, un lungo calvario da cui è uscita lo scorso 19 marzo. Nel mezzo, anche il suo compleanno, lo scorso 2 marzo, giorno in cui la stessa figlia racconta nella lettera «è rinata». Sabina, quindi, conclude: «Quel giorno con lo staff medico e con l’aiuto dei familiari, che hanno preparato e fatto pervenire una torta per la paziente, con in sottofondo una canzone di un momento importante della sua vita, mamma ha aperto gli occhi per vedere noi e papà in videochiamata. Quel giorno, il giorno del suo compleanno, mamma rinasce e da quel giorni inizia l’uscita dal tunnel».
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