Pagani: avvisi di garanzia a politici, funzionari pubblici e imprenditori
| di RedazioneLottizzazione abusiva, dal sindaco in giù trema il Comune di Pagani. C’è anche Alberico Gambino, primo cittadino (sospeso) del Pdl, neo-eletto al consiglio regionale con oltre 17 mila voti, tra gli indagati per lo scandalo dei cantieri selvaggi che sta travolgendo la cittadina dell’agro nocerino-sarnese, 15 chilometri a nord di Salerno. Dalle prime ore della mattina di oggi, giovedì, i militari del nucleo di polizia tributaria hanno fatto il loro ingresso nella casa municipale per procedere alla notifica di una serie di avvisi di garanzia. Sono 64 in totale i provvedimenti emessi dalla procura della repubblica di Nocera su richiesta del pm Elena Guarini e diretti a politici dell’attuale giunta, dirigenti, funzionari pubblici, ex amministratori e imprenditori. Il reato contestato è quello di lottizzazione abusiva di un’area che si estende per 80 mila metri quadrati, la superficie di oltre 13 campi di calcio messi in fila. Seconda tranche delle indagini che nel marzo del 2009 videro notificare altri sette avvisi di garanzia e porre sotto sequestro un’altra vasta area cantierata che comprendeva tra l’altro il «Pagani Center», nascente centro commerciale. L’area finita sotto sigilli oggi si dipana tra la zona industriale e quella commerciale del comune all’interno delle aree comprese nel Pip (Piano insediamenti produttivi) e nel Pua (Piano urbanistico attuativo) dall’amministrazione comunale.
STRADE SENZA LUCE – Tutto nasce, infatti, dagli accertamenti effettuati dalla guardia di finanza su richiesta della Corte dei conti per la Campania. I militari avrebbero riscontrato delle irregolarità riguardanti l’adozione di delibere della giunta comunale, con le quali sarebbero state disposte illecitamente assegnazioni o modifiche di lotti a «trattativa privata», in violazioni dei fondamentali principi delle procedure ad evidenza pubblica. Inoltre tutti i permessi per edificare sull’area oggetto di sequestro sarebbero stati rilasciati in violazione di numerose norme di legge, ma più di tutto in assenza di una sufficiente dotazione di opere di urbanizzazione. Strade con impianti di illuminazione non realizzati o carenti, impianto fognario inadeguato, con concreti rischi di allagamento a causa della inidoneità a garantire il deflusso delle portate di acque bianche e nere. Inevitabile dunque il coinvolgimento nelle indagini del sindaco paganese, condannato in secondo grado per peculato e quindi già sospeso tecnicamente dall’incarico.
IL SINDACO ASSENTE – Questa mattina una folla incuriosita dallo spiegamento di forze della finanza si è radunata nel parcheggio antistante il municipio, in attesa di avere maggiori notizie sulle indagini. In Comune intanto, i militari delle fiamme gialle diretti dal tenente colonnello Francesco Mazzotta non hanno trovato proprio il sindaco, Alberico Gambino che ai militari ha spiegato di trovarsi fuori città. Circostanza insolita considerata l’importanza della giornata odierna per il comune paganese. Si celebra difatti nelle stesse ore che sconvolgono i vertici politici e imprenditoriali della città la giornata conclusiva della tradizionale festa della Madonna delle Galline che ogni anno raduna folle di fedeli tra i toselli e le strade cittadine. Ad ogni modo all’interno del comune i militari hanno continuato per alcune ore il loro lavoro di accertamento e notifica tre dirigenti del comune raggiunti da una misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio per reati di abuso d’ufficio.
IL «FORMICAIO» E I NOMI – Nel marzo del 2009 quando per la prima volta la guardia di finanza si occupò di quello che l’Istat aveva definito il «formicaio paganese», per riferirsi all’alta concentrazione urbanistica del territorio, presentò le sue dimissioni il capo dell’ufficio tecnico del Comune, Bonaventura Tramontano. Allora Gambino si disse fiducioso «nel lavoro della magistratura e delle forze inquirenti», sicuro di riuscire a ottenere dai tecnici comunali «i giusti chiarimenti». Tra le altre persone coinvolte nelle indagini della procura oltre a Gambino, anche gli assessori Gerardo Cascone e Massimo D’Onofrio, quest’ultimo presidente del consiglio comunale. Indagati pure i colleghi, esponenti del Pdl a Pagani: Francesco Saverio Del Forno, assessore fino al 2006 nella precedente giunta Gambino come Ciro Gallo, Domenico Lombardi, Augusto Pepe, Alfredo Damiano, Marco Avallone, Pasquale Ultimo e Raffaelina Stoia, all’epoca assessore e oggi consigliere. Tra gli imprenditori e i tecnici destinatari degli avvisi di garanzia Francesco Califano, responsabile legale della ditta Alizoopet, Fioravante Campitiello, responsabile legale omonima ditta, poi Nicola D’Auria, società Multiservizi Idea, Pasquale Gaito, progettista ditta Ecosider; Aniello Sicignano, progettista ditta Merolla. Attilio Elettore, insieme al fratello Diego, ex consiglieri ed entrambi ingegneri progettisti, il primo della ditta Rocme, il secondo della ditta La Ferramenta.
LE REAZIONI POLITICHE – Arriva a Montecitorio la discussione sul caso Pagani con uno scambio di accuse infuocate tra Italia dei valori e Pdl. Il deputato dell’Idv Franco Barbato riferendosi, in dichiarazione di voto sulla «leggina» che fa salvi gli effetti del dl salvaliste rigettato dalla Camera attacca: «Al Pdl in Campania e al Sud non serve più e non basta più un decreto salvaliste. Occorre un decreto salva-eletti, perché il Pdl in Campania e al Sud ha condannati, arrestati e camorristi: questi sono gli eletti del Pdl e del centrodestra nel Mezzogiorno d’Italia». Barbato ha poi concluso, tra i commenti di disapprovazione provenienti dai banchi della maggioranza: «Questo è il Pdl al Sud: è camorra, è delinquenza; sono delinquenti condannati e arrestati». Alla protesta dei deputati del Pdl in aula ha prestato voce l’intervento di Alessandra Mussolini che ha replicato poco dopo: «Barbato ricordi che il suo sodale Bassolino prima di lasciare la guida della Regione Campania ha lasciato un buco di 1,4 miliardi di euro…».
fonte: corriere.it
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