Luigi Tenco: Vedrai vedrai, canzone di speranza e di amore
| di Giuseppe Amorelli“Quando la sera
tu ritorni a casa
non ho neanche voglia di parlare
tu non guardarmi
con quella tenerezza
come fossi un bambino
che rimane deluso
Si lo so
che questa
non è certo la vita
che hai sognato un giorno per noi
Vedrai vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà
Vedrai vedrai
che non sei finito sai
non so dirti come e quando
ma vedrai che cambierà
Preferirei sapere che piangi
che mi rimproveri d’averti delusa
e non vederti sempre così dolce
accettare da me
tutto quello che viene
Mi fa disperare
il pensiero di te
e di me che non so darti di più”
Vedrai, Vedrai V fu scritta da Luigi Tenco nel 1965 E’ una di quelle canzoni che sono senza tempo, potemmo dire immortali che resistono agli anni che passano. E’ una melodia triste estruggente, dolce e malinconica, descrive lo specchio di intere generazioni, riflette sentimenti comuni di quegli anni 60; in questo caso il brano descrive esattamente l’artista che lainterpreta.
Sulle prime sembra che la canzone sia diretta alla sua donna, alla sua fidanzata. In realtà è una canzone d’amore con la quale si rivolge a sua madre.
In una intervista rilasciata dalla Sig.ra Teresa Zoccola, madre di Luigi Tenco tre anni dopo la sua morte (sanremo 27 gennaio 1967) si legge : “Per me era sempre il mio studente… Il mio bambino. Mi manca, il mio bambino: sento sempre più la mancanza della mia creatura”.”Ecco il mio tormento: non abbiamo mai avuto il tempo di parlarci e di capirci” “Ci sono state tante cose sbagliate: il fatto, per esempio, che Luigi avesse lasciato il Liceo Classico e si fosse iscritto allo Scientifico. Io l’ho saputo solo a cose fatte, perchè allora lui viveva a Genova presso una professoressa che l’aveva seguito anche nelle medie: io ero sempre negli ospedali. Sapevo che Luigi era più adatto per il Classico, e sentivo che avrei dovuto fare qualcosa, ma non ho avuto il coraggio di ribellarmi, di oppormi a quella decisione.”
Vedrai Vedrai di Luigi è dunque un’intima lettera rivolta alla madre con la quale esprime in maniera chiara il suo senso di colpa nei confronti della stessa, , perché desiderava per lui un mondo migliore lontano dalla musica. “borghese e sicuro:” Si lo so che questa non è certo la vita che hai sognato un giorno per noi” Ma anche la rabbia :” Mi fa disperare il pensiero di te e di me che non so darti di più” ; e la speranza :” Vedrai vedrai vedrai che cambierà forse non sarà domani ma un bel giorno cambierà” Un giorno cambierà”
Un “testo” profondo, intimo diretto è la sofferenza di un uomo chenon riesce a dare alla persona alla quale vuole piu di ogni cosa, del bene, la madre, le soddisfazione che lei desidera La constatazione di quel “amore” materno che anzichè rimproverarlo per i suoi insuccessi è sempre e comunque al suo fianco che gli continua a parlare con tenerezza come quando era bambino..
Una “Canzone” che ancora oggi mette dei brividi
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