L’ultima estate di Vassallo: voleva pulire Acciaroli dalla droga e chiuse i locali di Palladino

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L’ultima estate di Vassallo: voleva pulire Acciaroli dalla droga e chiuse i locali di Palladino

Una data che segna l’ultimo contatto tra Angelo Vassallo, il sindaco pescatore assassinato 16 giorni dopo, e Domenico Palladino, allora consigliere comunale e delegato al Turismo e allo Spettacolo. Un contatto che, secondo l’ordinanza del gip Annamaria Ferraiolo, rappresenta uno degli ultimi tentativi di dialogo tra Vassallo e Palladino, già coinvolto nelle indagini sul narcotraffico che stava trasformando Acciaroli in un pericoloso snodo per il commercio di sostanze stupefacenti.

La situazione tra Vassallo e i fratelli Palladino era tesa. L’ordinanza giudiziaria mette in luce come il sindaco avesse deciso di intensificare la sorveglianza nel porto di Acciaroli, lanciando vere e proprie “ronde” anti-droga. La lotta di Vassallo si era spinta fino al “Senza Fondo”, una discoteca apparentemente legata alla famiglia Palladino e chiusa per volere del sindaco a seguito della scoperta di attività di spaccio al suo interno. L’imperativo di Vassallo era chiaro: bloccare ogni canale di diffusione delle droghe nei locali notturni della zona. Secondo quanto riferito da Antonio Feo, consigliere comunale e addetto alla cassa del “Senza Fondo” all’epoca, fu proprio Vassallo a negare l’autorizzazione per le serate successive.

Le testimonianze di Feo e di Gabriella Mazziotti, stretta collaboratrice del sindaco, confermano che il primo cittadino aveva ordinato ai Palladino di sospendere le attività danzanti, vista la crescente circolazione di stupefacenti all’interno del locale. Altri testimoni, tra cui lo stesso Feo, hanno raccontato agli inquirenti di aver visto spacci e consumo di droga nei locali, con l’assenso tacito dei fratelli Palladino, la cui influenza si estendeva a diverse attività della zona.

Nell’ultimo mese della sua vita, Vassallo avrebbe manifestato preoccupazioni anche sulla propria sicurezza. In un episodio significativo, il sindaco avrebbe parlato con il cugino Marco La Greca, socio di Domenico Palladino nel noto lido “Mister Marlin”. La Greca ha riferito agli investigatori che Vassallo gli aveva richiesto di chiudere il lido in anticipo, indicando un cambio di atteggiamento rispetto alla sua usuale richiesta di mantenere le strutture balneari aperte fino a fine settembre per incentivare il turismo. Vassallo chiese invece la serrata al 31 agosto e accennò alla necessità di riscrivere le regole per l’anno successivo.

Le testimonianze raccolte dall’inchiesta suggeriscono che Vassallo si fosse accorto di troppi affari sospetti e che stesse cercando di reagire alle pressioni della criminalità. A pochi giorni dalla sua morte, il sindaco confidò a persone di fiducia il timore di possibili minacce e parlò di questioni delicate legate agli “ambienti politici locali”. Il suo impegno e il coraggio nell’affrontare le connessioni oscure tra affari e droga, per proteggere Pollica e il suo futuro, rimasero però incompiuti: quel settembre 2010 per Angelo Vassallo durò solo cinque giorni.

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