L’ultimo saluto a Davide Iannone: una comunità in lacrime per il suo «bomber»

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L’ultimo saluto a Davide Iannone: una comunità in lacrime per il suo «bomber»

Il campo sportivo di Olevano sul Tusciano si è trasformato ieri in un luogo di commozione e silenzio. La bara bianca di Davide Iannone, il giovane calciatore amato da tutti, è stata portata a spalla dai suoi compagni di squadra, le stesse persone con cui aveva condiviso tante vittorie. Sul legno della bara, le magliette con il numero 9, quello che indossava ogni sabato pomeriggio durante le partite di campionato, simbolo del suo ruolo di bomber e trascinatore dell’Olevanese.

Il feretro ha compiuto un ultimo giro di campo, fermandosi davanti a quella porta che tante volte aveva visto esultare Davide e i suoi tifosi. Un momento simbolico e struggente per chi aveva vissuto con lui l’indimenticabile stagione 2021/2022, culminata con la promozione in Prima Categoria dopo un esaltante percorso nei playoff. Ieri, però, Davide è tornato su quel campo non per una vittoria, ma per l’addio più difficile: un saluto che ha commosso profondamente l’intera comunità.

Sulle gradinate c’erano i tifosi di sempre, con indosso magliette bianche raffiguranti il volto sorridente di Davide. Accanto a loro, i dirigenti dell’Olevanese e tanti giovani della scuola calcio, dove Davide, nel suo tempo libero, aiutava come allenatore. L’atmosfera, resa ancora più intensa da striscioni, fumogeni e lacrime, è stata una dimostrazione dell’affetto che la comunità provava per lui.

A vegliare il feretro, il padre Pasquale, la madre Carmelina, il fratello Ernesto e la sorella Mariapia, devastati dal dolore, insieme a una folla di amici e conoscenti che ancora non riescono a comprendere la tragedia che ha colpito Davide. Il giovane, appena una settimana fa, è stato vittima di un tragico incidente stradale sulla provinciale 29, mentre percorreva via Festola in direzione Battipaglia. La sua auto si è scontrata con un’altra vettura e un furgoncino, in una dinamica che non gli ha lasciato scampo.

La giornata di lutto è iniziata con un corteo che ha attraversato le vie di Monticelli, il paese natale di Davide, gremito di persone che si sono strette attorno alla famiglia Iannone-Giannattasio. La chiesa della Madonna delle Grazie, colma dentro e fuori, ha accolto l’ultimo addio a Davide, con il parroco don Emanuele Andaloro che ha letto una lettera scritta dagli amici, in cui si ricordavano la generosità e l’umiltà del ragazzo.

«È stata una settimana difficile per la nostra comunità», ha detto don Andaloro durante l’omelia. «Ci è stato tolto un amico, un fratello, una persona umile e sempre pronta ad aiutare gli altri. La sua perdita è stata un colpo durissimo che mai dimenticheremo».

La tragica scomparsa di Davide ha lasciato un vuoto incolmabile, ma il suo ricordo continuerà a vivere nelle vite di chi lo ha conosciuto, dentro e fuori dal campo. Un addio che ha unito un’intera comunità nel dolore, ma anche nel ricordo di un giovane che ha lasciato un segno indelebile.

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