Lupi ancora all’attacco nel Parco del Cilento: gregge decimato a Monteforte Cilento
| di Luigi Martino
Non si arrestano gli attacchi dei lupi nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’ultimo episodio risale a poche ore fa e ha colpito duramente un pastore di Monteforte Cilento, già vittima di un’aggressione simile lo scorso agosto.
Il bilancio è pesante: dieci capre sparite nel nulla, presumibilmente trascinate via dai predatori, e diverse altre ferite. A raccontarlo è il proprietario del gregge, che, con amarezza e frustrazione, denuncia l’impossibilità di proteggere adeguatamente i propri animali: «È la seconda volta che mi capita. Il 16 agosto scorso i lupi uccisero 22 capi. Adesso di nuovo. È una situazione insostenibile».
Il territorio del Parco, da sempre culla di biodiversità e simbolo di equilibrio tra natura e presenza umana, sembra essere sempre più teatro di conflitti tra fauna selvatica e attività tradizionali come la pastorizia.
Gli allevatori della zona, già messi a dura prova dalle difficoltà del settore, chiedono interventi concreti: sistemi di prevenzione efficaci, rimborsi tempestivi e, soprattutto, attenzione da parte delle istituzioni. «Non vogliamo fare la guerra ai lupi – spiegano – ma non possiamo continuare a subire senza alcuna tutela. Così rischiamo di scomparire noi».
Nel frattempo, cresce il malumore anche tra i cittadini e gli operatori del territorio, che temono per la sicurezza e per le ricadute economiche. Il Parco, istituzione centrale nella gestione dell’area, si trova ancora una volta a dover trovare un equilibrio tra la salvaguardia della fauna e la sopravvivenza delle attività tradizionali.
Intanto, il pastore di Monteforte si lecca le ferite e guarda con preoccupazione al futuro: «Ogni volta che cala il sole ho paura. Non so più come difendere quello che ho costruito in una vita intera».
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