Coldiretti: senz’acqua stop alla mozzarella di bufala campana
| di Federico Martinoriceviamo e pubblichiamo
La mancanza di acqua mette in crisi gli allevamenti e ferma i caseifici per la produzione della mozzarella di bufala Campana dop che rappresenta una risorsa centrale per il lavoro, l’ economia e il territorio nel salernitano. E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti, in riferimento all’emergenza idrica, nel sottolineare la necessità che vengano a garantite le disponibilità idriche ripristinando i collegamenti o attraverso le cisterne al massimo entro le prossime 48 ore per evitare di aggravare ulteriormente i danni della catastrofe che ha colpito il territorio. La mancanza d’ acqua riguarda le persone ma anche gli animali negli allevamenti e rischia di mettere in crisi un sistema determinate per la provincia di Salerno dove piu’ di tremila ettari di terreno sono sott’acqua con danni stimati in decine di milioni di euro per effetto dell’ondata di maltempo che si è trasferita al sud con straripamenti ed esondazioni che hanno allagato le campagne circostanti distruggendo serre e coltivazioni e mettendo in pericolo gli animali allevati. Nella piana del Sele sono andate perdute intere colture di cicorie, cipolle, fragole, ravanelli, rucola, spinaci, cavoli ed insalate destinate ad essere vendute già tagliate e pulite in sacchetto, la cosiddetta quarta gamma, in un territorio che – sottolinea la Coldiretti – è leader in Europa per questo tipo di produzioni. In grande difficoltà anche l’olivicoltura con le olive sbattute a terra dal maltempo proprio nel momento cruciale della raccolta. Nel Vallo di Diano – continua la Coldiretti – sono stati distrutti i campi di erba medica ed altre foraggere destinate all’alimentazione degli animali che rischiano di rimanere senza scorte che sono state distrutte e bagnate nei fienili. Coldiretti è impegnata nell’assistenza alle imprese e sottolinea la necessità ed urgenza che la Regione Campania, superando i vincoli del Patto di stabilità, sblocchi i fondi previsti in Bilancio per la manutenzione e l’esercizio delle opere e degli impianti gestiti dai Consorzi di bonifica. La disponibilità di tali risorse risulterebbe fondamentale per garantire, in questi frangenti climatici, la difesa idraulica della maggior parte del territorio regionale caratterizzato da una diffusa fragilità idrogeologica e per tale motivo salvaguardato dalla presenza delle opere pubbliche di bonifica.
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