Maltempo flagella Cilento e il Diano, l’esperto: «Scendono le temperature, ecco dove nevicherà»
| di Giuseppe StabileNella giornata di giovedì 29 gennaio sulla nostra penisola si è verificato un crollo della pressione atmosferica, sia in quota che al suolo. Un frammento del vortice polare staccatosi dal lobo canadese si è portato rapidamente sull’Europa centrale allargando gradatamente le sue spire fino ad inglobare le regioni settentrionali italiane. Aria relativamente fredda di origine polare marittima è iniziata ad affluire verso sud e con un giro molto largo, attraverso la porta di Carcassonne, si è gettata sul mediterraneo nella notte tra giovedì e venerdì. Questo ha causato la genesi di un profondo minimo di bassa pressione sul golfo ligure in rapido movimento verso levante i cui valori sono risultati davvero eccezionali (974 hpa sull’alto adriatico). Sulla mappa in basso è riportata la configurazione barica relativa alle ore centrali di Venerdì 30 gennaio. Sulla nostra regione tale depressione ha richiamato intense correnti meridionali le quali scontrandosi con l’aria fredda in discesa dal nord Atlantico hanno causato la formazione di estesi sistemi nuvolosi in movimento da ovest verso est. Una tale circolazione penalizza molto la nostra regione esponendola a precipitazioni intense e persistenti esaltate dalla particolare orografia del territorio. Infatti le forti correnti occidentali impattando sui contrafforti montuosi hanno esaltato le precipitazioni su tutto il versante esposto (tirrenico) mettendo invece più a riparo il versante est della nostra regione. E’ un fenomeno che in termini tecnici è denominato stau.
Per cui nella giornata di venerdì (a partire già dalla nottata) abbondanti precipitazioni hanno interessato tutta la costa della regione con particolare riferimento al Cilento meridionale più esposto orograficamente a questo tipo di circolazione. Tutto questo era stato previsto con largo anticipo grazie alla corretta interpretazione dei modelli numerici per le previsioni a breve e medio termine. Era stato più volte spiegato sul sito meteocilento.it e addirittura emesso anche un comunicato di avviso e allerta con 48 ore di anticipo. A parte i valori di pressione al suolo, questa configurazione non è poi così rara alle nostre latitudini, come non sono così rari i picchi pluviometrici registrati su molte località nelle 24 ore di Venerdì 30 (oltre 100 mm). Va aggiunto che le temperature piuttosto elevate non hanno consentito la caduta di neve al di sotto dei 1200 metri, pertanto all’acqua piovana si è sommata quella in discesa dai monti contribuendo ad ingrossare a dismisura i principali corsi d’acqua. I forti disagi e gli ingenti danni (dei quali si sta occupando ampiamente la cronaca) sono da attribuire al grave problema di dissesto idrogeologico che affligge ormai da anni il nostro territorio.
LA SINTESI DEL DISASTRO SU CILENTO E DIANO CON FOTO E VIDEO | VENERDI’ / SABATO
Situazione attuale: Sul mediterraneo continua ad affluire aria sempre più fredda in quota che porta inevitabilmente alla formazione di minimi depressionari molto profondi. Inoltre nelle prossime ore la disposizione delle correnti diverrà più settentrionale anche al suolo per cui ci attendiamo una diminuzione delle temperature. La mappa in basso è centrata per le ore 19:00 di domenica 1 febbraio. Sulla nostra penisola è presente una vasta figura di bassa pressione con doppio minimo: uno sul golfo ligure ed un altro sull’adriatico centrale. Questo favorirà l’inserimento di correnti da ovest-nord-ovest provenienti dal nord Atlantico. Dunque non più aria mite da sud o sud-ovest.
Previsioni: Premetto che nelle prossime 48 ore le precipitazioni risulteranno meno intense rispetto a quelle verificatesi tra giovedì e venerdì e inoltre la quota neve sarà inferiore ai 1000 metri, per cui a valle l’accumulo pluviometrico dovrebbe risultare di gran lunga inferiore.
Domenica 1 febbario: Cielo irregolarmente nuvoloso con frequenti precipitazioni un po’ ovunque, a prevalente carattere di rovescio anche grandinigeno. Nevicate in appennino al di sopra dei 700-800 metri Temperature in diminuzione, specie dalla serata. Venti moderati da ovest-nord-ovest con rinforzi sul basso Cilento. Mare agitato o molto agitato. In serata con l’ulteriore abbassamento delle temperature il limite della quota neve scenderà fin verso i 400-500 metri e durante la notte e le prime ore di Lunedì non si escludono parziali sconfinamenti anche a quote inferiori. Va sottolineato che gli eventuali accumuli nevosi a bassa quota si scioglieranno rapidamente poiché i valori termici risulteranno di alcuni gradi al di sopra dello zero.
Tra il pomeriggio di lunedì e la prima parte di martedì dovrebbe manifestarsi una decisa attenuazione dei fenomeni ma si tratterà solo di una breve tregua, poiché dal pomeriggio-sera di martedì una nuova intensa perturbazione si avvicinerà dalle Baleari che richiamerà nuovamente correnti meridionali. Si preannuncia così una nuova fase di tempo marcatamente instabile e a tratti perturbato che condizionerà le giornate di mercoledì e giovedì con abbondanti precipitazioni che risulteranno nevose solo al di sopra dei 1000-1200 metri. Al momento queste sono le indicazioni delle analisi numeriche.
Per maggiori dettagli vi invito a consultare il portale www.meteocilento.it
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