Maltrattamento infantile, Campania regione più esposta
| di RedazioneLa Campania è la regione italiana più esposta al maltrattamento all’infanzia, sia in relazione ai fattori di rischio presenti sul territorio regionale sia in relazione ai servizi di prevenzione e contrasto al fenomeno. È quanto emerge dalla III edizione dell’Indice Regionale sul maltrattamento all’Infanzia in Italia “Restituire il Futuro” dell’organizzazione umanitaria Cesvi.
Il fenomeno del maltrattamento sui bambini è forse la peggiore tra le emergenze sociali sia per la sproporzione di forze tra il maltrattante e il maltrattato sia per il tradimento della fiducia che i bambini ripongono negli adulti. Tutte le forme di maltrattamento hanno conseguenze gravi non solo sui bambini/e, ma anche sulla società: gli ex bambini maltrattati, sono oggi adulti che vivono con un pesante fardello di dolore che spesso scaricano sui propri figli, generando un circuito vizioso di trasmissione intergenerazionale. In Italia si stima che quasi 48 minorenni su 1.000 siano seguiti dai servizi sociali. Di questi quasi 100.000 sono vittime di maltrattamento.
Il maltrattamento sui bambini è infatti la conseguenza ultima di una situazione di disagio che coinvolge le figure genitoriali e il contesto familiare, ambientale e sociale nel quale i bambini crescono.
L’analisi fornita da Cesvi sul fenomeno del maltrattamento dei bambini nelle singole regioni italiane fornisce una graduatoria basata su 64 indicatori classificati rispetto a sei diverse capacità che rappresentano la struttura portante dell’Indice: capacità di cura di sé e degli altri, di vivere una vita sana, di vivere una vita sicura, di acquisire conoscenza e sapere, di lavorare, di accesso a risorse e servizi.
La Campania, stabile in 20esima posizione sin dalla prima edizione dell’Indice, seppure con un lieve miglioramento emerso nel 2019, registra il peggior livello tra tutte le regioni italiane in ben quattro capacità delle sei prese in esame dall’Indice: la capacità di cura di sé e degli altri, la capacità di vivere una vita sana, di lavorare ed accedere a risorse. La regione, rispetto agli anni precedenti, riscontra inoltre un peggioramento nella capacità di acquisire conoscenza e sapere, stabile invece la capacità di vivere una vita sicura. La Campania si conferma, quindi, una regione a “elevata criticità” che combina una situazione territoriale particolarmente difficile sia per i fattori di rischio che per l’offerta di servizi. Gli interventi di Cesvi agiscono in due direzioni, da un lato rafforzando le risorse a disposizione dei bambini e delle famiglie, dall’altro impattando positivamente sull’ambiente e la comunità circostante. L’emergenza sanitaria e il conseguente lockdown hanno peggiorato i problemi economici e sociali delle famiglie più fragili.
©Riproduzione riservata