Manuel, orgoglio del Cilento in Svizzera: «Creo orologi e inseguo un sogno»
| di Marco SantangeloNel 2017 se ne sono andati dall’Italia circa 285 mila cittadini. Ognuno di loro con la speranze diverse: crearsi un futuro migliore, mettere in pratica i propri studi che sfortunatamente il Bel Paese non gli consente di sfruttare, oppure semplicemente per cambiare aria. Da ogni parte del mondo, insomma, i nostri concittadini tentano il tutto per tutto, mossi dalla propria passione o da necessità economiche. Trascinando con sforzo pesanti valige li ritroviamo nei gate degli aeroporti o sulle banchine delle stazioni. Sul loro viso la nostalgia è palpabile ma compensata da occhi pieni di speranza. Durante il viaggio immaginano sé stessi alle prese con un mondo nuovo, e ognuno di loro, si concede il lusso di immedesimarsi nei panni di uomini e donne in carriera pronti ad imboccare il sentiero del successo. Inseguono i propri sogni oppure le proprie necessità, un ultimo abbraccio, un saluto da lontano, un bacio acchiappato al volo, poi l’annuncio «allacciarsi la cintura di sicurezza, grazie».
Tra questi anche il cilentano Manuel Ventre, 27 anni, originario di Orria e attualmente residente a Le Brassus in Svizzera francese. Manuel, già da 3 anni ormai, frequenta una delle scuole di orologeria più prestigiose al mondo, l’Ecole Technique de la Vallée de Joux. In un mondo in cui la tecnologia governa ormai da padrona, il lavoro manuale, l’artigianato puro, resiste indenne ai progressi della società soprattutto nel settore dell’orologeria di lusso.
Sul fatto che gli svizzeri abbiano il monopolio dell’atelier dell’orologeria nessuno avrebbe da ridire, ma non possiamo far finta di nulla di fronte alla crescente ammirazione e agli eccellenti risultati raggiunti dalle menti e dalle mani italiane in gran parte del globo. Anche Manuel, infatti, ha avuto modo di farsi notare fin da subito. Non è un caso, infatti, che al terzo anno di studi sia stato eletto il vincitore su graduatoria nazionale del concorso di cronometria Cosc che ha visto la partecipazione di tutti gli studenti delle scuole di orologeria in Svizzera. Nel corso del secondo anno, invece, Ventre si è aggiudicato (succederà anche nel quarto anno) l’invito al salone di alta orologeria di Ginevra (Sihh), il quale viene conferito esclusivamente agli studenti meritevoli.
Vi racconterei altri dettagli, ma basta guardare le riprese del suo orologio per rendersi conto di cosa siano capaci le sue mani. Non a caso uno dei suoi professori (Fabian Pellet, specializzato in restauro ed orologeria antica) ha deciso di appendere nell’atelier del terzo anno, con tanto di cornice, una foto della racchetteria costruita da Manuel. Per quale motivo? Voleva rendere visibile a tutti gli studenti l’esempio di una racchetteria costruita ad arte. In 3 lunghi anni Manuel ha concentrato tutto sé stesso nel costruire ed assemblare pezzo dopo pezzo il suo orologio. Con una cura estremamente meticolosa ha cercato di mantenere quanto più possibile le distanze dalla soglia dell’errore, creando a tutti gli effetti un pezzo unico che altro non è che un connubio di tecnica, arte e creatività.
Non ce ne vogliate svizzeri se un domani potremmo essere la vostra concorrenza!
«Il primo anno si impara la micromeccanica – spiega Ventre -, si fabbricano utensili con cui lavoreremo negli anni successivi e si inizia a toccare con mano l’orologeria. Alla fine del primo – continua- iniziamo a fabbricare i primi pezzi del nostro orologio. Mentre il secondo e terzo anno si concentrano sulla realizzazione dell’orologio in tutti i suoi aspetti. Il quarto ed ultimo anno – aggiunge – si lavora sul metodo di servizio post vendita effettuando riparazioni e revisioni su tutti i tipi di orologi, approfondendo poi le tecniche di gestione di attività e rapporto con i clienti! Il mio sogno più grande – aggiunge in conclusione – è quello di lavorare per Audemars Piguet».
©Riproduzione riservata