Marcello Feola nominato commissario del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

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Marcello Feola nominato commissario del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Marcello Feola è il Commissario del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La nomina da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è arrivata ieri con il Decreto firmato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin.

Marcello Feola

Classe 1964, cilentano, originario di Campora, Feola è noto avvocato cassazionista, da sempre vicino a Fratelli d’Italia. Nella sua lunga esperienza politica ed istituzionale ha ricoperto anche il ruolo di assessore provinciale ai Lavori Pubblici, durante la presidenza di Edmondo Cirielli. Docente di diritto all’Università di Salerno, per i prossimi sei mesi, salvo proroghe, dovrà guidare l’Ente Parco tra i più importanti ed estesi d’Italia. Succede a Tommaso Pellegrino che per cinque anni è stato presidente e per un anno commissario. Tante le emergenze che Feola dovrà affrontare subito dopo il passaggio di consegne.

Cos’è successo finora

Tra i nomi emersi nei mesi precedenti alla scadenza del mandato di Pellegrino lo scorso aprile, c’era stato quello di Simone Valiante, proposto da una parte politica locale; di Giuseppe Cilento, sindaco di San Mauro Cilento, proposto dai 5 Stelle. Tra i nomi anche quello di Michele Buonomo, già ai vertici di Legambiente Campania, del sindaco di Roscigno, Pino Palmieri. Dalle forze di destra anche il nome del sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato e di Costabile Spinelli, già sindaco di Castellabate.

La nomina del presidente

Quello che sappiamo della legge attualmente in vigore sulla nomina del presidente è che «è nominato con decreto del Ministro dell’ambiente d’intesa con i presidenti delle regioni nel cui territorio ricade in tutto o in parte il parco, nell’ambito di una terna proposta dal Ministro e composta da soggetti in possesso di comprovata esperienza nelle istituzioni, nelle professioni, ovvero di indirizzo o di gestione in strutture pubbliche o private». Il nome, dunque, deve essere condiviso con la Regione Campania. Non è esclusa la possibilità che la norma che disciplina la procedura per la nomina dei presidenti dei Parchi venga modificata.

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