Marina di Camerota, sequestrata attività balneare tramutata in struttura alberghiera
| di Marianna ValloneNell’ambito dell’attività investigativa, la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Marina di Camerota ieri ha posto sotto sequestro un’attività balneare nel comune di Camerota che «era stata tramutata in una struttura di ricezione alberghiera».
Dall’attività d’indagine, condotta sotto il coordinamento del procuratore capo Antonio Ricci, della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, «è emerso che la struttura balneare, tramite la realizzazione di lavori interni, era stata trasformata in 12 camere per gli ospiti, mutando la destinazione d’uso del complesso balneare in attività di b&b ed affittacamere, con conseguente utilizzo della concessione demaniale in maniera difforme da quella prevista, con aumento del carico urbanistico e variazione della categoria catastale».
La struttura balneare, spiegano dalla Guardia Costiera, si trova in un’area particolarmente sensibile in quanto sita in zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, Zps e rientrante nella perimetrazione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Gli interventi di costruzione effettuati «hanno determinato una “nuova costruzione”, in quanto sono state realizzate strutture ancorate al suolo in maniera durevole, non meramente funzionali al soddisfacimento di obiettivi temporalmente comprimibili nella durata della concessione demaniale».
Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, sono stati eseguiti i provvedimenti cautelari di sequestro con conseguente denuncia di 3 persone iscritte nel registro degli indagati.
L’attività d’indagine condotta – spiegano dalla Capitanerie di Porto – Guardia Costiera – si colloca nei più ampi controlli effettuati per il rispetto della normativa sul demanio marittimo.
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