I fratelli Abbagnale testimonial della Corsa del Mito
| di RedazioneSignificano umiltà, determinazione, capacità di farcela anche con risorse insufficienti. Hanno il valore del primo gradino del podio, dell’impegno civile, morale, dello sport sano, fatto di muscoli, squadra e profumo di vittoria. In una sola parola: i fratelli Abbagnale,Giuseppe e Carmine, e Peppiniello Di Capua testimonial della seconda edizione della corsa del Mito. Hanno già apposto il sigillo alla manifestazione che prenderà il via il primo maggio prossimo, caratterizzandola della cifra internazionale. I fratelli Abbagnale hanno detto si, ed il Cilento oggi ha un nuovo Mito che coronerà la corsa. Pronta la macchina organizzativa, coordinata dall’associazione Tuttinsieme e dai cittadini e istituzioni che la affiancano, in una arrampicata che vuole macinare le tappe per trovarsi pronti, sulla linea di partenza, ai piedi del capo Palinuro, per attraversare poi costoni del Mingardo e giungere nel borgo marino di Camerota, nel suo porto, tra le sue umili ma caratteristiche imbarcazioni. Ci saranno i fratelli Abbagnale, il mitico timoniere Peppiniello ed insieme a loro gli atleti che hanno battuto le tappe internazionali delle maratone più faticose ed avvincenti della storia. Forti del successo dell’anno scorso, la gara di quest’anno si arricchisce di una buona dose di esperienza, di una iniezione di vitalità e di partecipazione e del desiderio di segnare un nuovo traguardo per il turismo del Cilento e delle sue aree costiere. E già perchè un simile progetto va inteso in una cornice di iniziative ben più ampio, che vuole interpretare i tempi e le tendenze e fornire risposte in termini di servizi, puntuali e aderenti alle aspettative di quanti si recano nel Cilento per una esperienza inimitabile, fosse anche per il breve tempo di un week end. I fratelli Abbagnale non avevano gli strumenti per immaginare di cavalcare l’onda internazionale delle olimpiadi e dello sport, non avevano le risorse per progettare un piano che li avrebbe condotti ad indossare la medaglia d’oro che ha scatenato una ritrovata possibilità per sentirsi italiani, quel sud che caratterizzava il loro modo di essere, di pensare, di vivere si è trasformato in un inaspettato sistema di valori da mettere in gioco, con il quale scommettere, per non sentirsi secondi a nessuno e provare a farcela, con la sola ricchezza della fatica, del sudore e della bandiera. Come una parodia questo sud cilentano vuole rivivere quella scommessa. Provare a farcela. Uscire dal buio che lo attanaglia e lo travolge, trasformando le apparenti debolezze nelle principali risorse che possono valere un riscatto. «Siamo al lavoro – dice Mario Scarpitta, presidente di Tuttinsieme – per dare al Cilento una nuova possibilità, attraverso l’organizzazione di un evento che ha un raggio d’azione capace di sconfinare logiche territoriali e mentalità provinciali, capace altresì di scatenare un interesse mediatico ed un legittimo desiderio di curiosità verso i nostri territori e la nostra cultura. Siamo al lavoro per dare ai nostri testimonial la cittadinanza onoraria del Comune di Camerota, per cui chiediamo sostegno e vicinanza al sindaco e alle istituzioni locali, sicuri e fiduciosi che non verranno meno ad una opportunità di successo e di visibilità per il nostro territorio. Questi sono i segni evidenti del cambiamento concreto che la gente desidera e che noi siamo chiamati a compiere. Se ci riusciamo, fra dieci anni, il Comune di Camerota avrà, tra i suoi cittadini, dieci nomi internazionali, dieci figure che hanno scritto la storia di questo Paese. In una corsa contro il tempo stiamo attivando tutte le nostre risorse umane, logistiche ed organizzative. Ancora una volta la nostra gente dimostrerà, con il proprio calore, il valore autentico e preziosissimo della loro vitalità».
©Riproduzione riservata