Meeting del Mare, don Gianni Citro querela tv locale: «Politicamente compromessa»
| di Luigi Martino«Da sempre gettano solo fango sulla mia persona e sul Meeting del Mare, descritto come un raduno di tossici, seminando paure infondate e sospetto. La piccola emittente locale, alla disperata ricerca di successo e di provvigioni, qualche giorno fa annunciava l’anteprima saprese del Meeting del Mare, l’evento che da oltre vent’anni rappresenta un luogo di incontro, di festa e di profonde riflessioni per migliaia di ragazzi, raccontando di grande impiego di forze dell’ordine, come per contrastare una sommossa di popolo, e di ragazzi fermati in stato di ebbrezza, a cinque giorni dall’inizio del festival, come azione preventiva dei carabinieri». E’ quanto dichiara don Gianni Citro, parroco di Camerota e ideatore e organizzatore del Meeting del Mare, uno dei festival ad ingresso libero più grande del Sud Italia. Il sacerdote ha querelato un’emettinte televisiva del Golfo di Policastro dopo un servizio mandato in onda dalla stessa riguardo presunti rafforzamenti di controlli in occasione del festival.
«La squallida uscita di questa infelice emittente descrive il Meeting “un sorvegliato speciale” da parte delle forze dell’ordine mettendo in ridicolo la preziosa azione di prevenzione e di contrasto all’illecito che, quotidianamente, viene svolta dalle forze di polizia e che assicura sempre una più serena attuazione degli eventi – continua don Gianni -. Tra l’altro non è possibile mettere sempre in relazione un grosso fenomeno aggregativo in pubblica piazza e dei piccoli delinquenti in libera circolazione. Non mi risulta che la musica inventi le devianze, anzi, molte volte le cura. Le devianze giovanili nascono dalla depressione sociale e dalle famiglie allo sfascio. Capire l’universo giovanile è lo scopo della mia vita e il disagio delle ultime generazioni, a cui basta una gita scolastica o una festa di compleanno, per degenerare in abusi, è una delle più crude sfide del nostro tempo. Far credere che il Meeting del Mare sia la massima fonte di ansie, per le forze dell’ordine – conclude il sacerdote – è avvilente e mortificante per il loro straordinario lavoro. Ma è chiaro che si tratta di una sciocca invenzione della emittente infelice, che ormai da decenni, si vendica così della più che legittima disattenzione con cui tratto la sua lagnosa mendicanza. Autentica tv spazzatura, disinformazione, azione subdola e politicamente compromessa. Sempre più convinti che la musica è vita, non lasciamoci intristire dai delusi e dagli arrabbiati, dagli invidiosi e dai maligni. La vita è davvero bella, nonostante il lugubre vagare di tanti seminatori di odio».
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