Don Gianni Citro ci spiega il perché di “Perché?”
| di Giuseppe Galato«C’è una violenza sottile usata normalmente nei confronti degli umani: quella di esaudire ogni domanda, raccontando “come” le vicende si sono svolte. Noi chiediamo la sospensione di ogni racconto e una risposta diretta e sincera a questa unica, inevitabile domanda: perché?
Per ogni cosa che accade, che sentiamo e che pensiamo, deve esserci un perché. Questo ci interessa moltissimo. Di più e prima di ogni sublime racconto».
Come ogni anno anche questa quindicesima edizione del Meeting Del Mare è accompagnata da un leitmotiv, un tema che tenda a far riflettere su un dato aspetto della vita.
Quest’anno la domanda è secca e concisa: “Perché?”.
«L’idea di intitolare cosi la XV edizione del Meeting del Mare – spiega don Gianni Citro – è venuta dall’incontro quotidiano con tanti ragazzi che si chiedono tanti perché a cui non si danno mai delle vere risposte e questo, per me, ha tanto il sapore dell’inganno e del tradimento. Anche io, come adulto e come prete, spesso ho tradito legittime attese e genuine domande di giovani e mi sento responsabile di troppe risposte evase. Il Meeting del Mare non vuole rispondere a nessuna domanda ma solidarizza con tutti gli interrogativi del mondo, ne provoca di nuovi, dice tutto il valore e la dignità di ogni perché, che non è mai manifestazione di insicurezza o debolezza, ma desiderio di chiarezza e di verità. Aspettiamoci un Meeting che sarà vulcano di perché».
Manca poco alla tre giorni (27, 28 e 29 maggio) che vedrà susseguirsi sul palco artisti del calibro di Africa Unite, Mannarino e Caparezza, insieme alle band emergenti, i DJ set e le più svariate forme d’arte, cultura e comunicazione fra mostre e stands.
Una quindicesima edizione che, nonostante le difficoltà economiche, è riuscita anche quest’anno ad avere un cast degno di nota: «Il Meeting del Mare – conclude don Gianni Citro – è un evento di contenuto e di pensiero che porta avanti una certa idea del mondo e, di conseguenza, non resta indifferente a nessuno. Chi non lo ama è perché, forse, si sente un po’ messo in crisi e prova disagio per le sue provocazioni, che spesso disturbano la nostra quiete apparente. Chi lo ama sicuramente trova nel Meeting forza e volume alla sua voce e ai suoi tanti pensieri timidi e nascosti. L’evento si fa perché è troppo importante mantenere questo impegno e le difficoltà, vecchie o nuove che siano, si vincono con l’entusiasmo e la passione».
ARTICOLI CORRELATI:
Meeting Del Mare 2011: Africa Unite, Mannarino e Caparezza saranno i mattatori delle tre serate
©Riproduzione riservata