Meraviglie, Alberto Angela racconta Paestum: «E’ davvero emozionante trovarsi qui»
| di Marianna ValloneDopo aver portato il pubblico a Venezia, sui tetti della meravigliosa basilica di San Marco, Alberto Angela continua il suo viaggio approdando nel Cilento, a Paestum: «E’ davvero emozionante trovarsi qui, in un tempio greco ancora intatto», dice muovendosi tra i due templi greci vicini a pochi metri l’uno dall’altro: una rarità artistica quella che conserva Paestum.
Tanti gli ascolti, anche sabato sera, per la seconda puntata di “Meraviglie, la penisola dei tesori” che ha preso il via tra le cupole di San Marco, sul tetto della Basilica di Venezia. Alberto Angela ha portato i telespettatori a conoscere la splendida la città cilentana sorta più di 2500 anni fa. La trasmissione ha così affascinato una media di 3.831.000 spettatori pari al 17.6% di share.
«Una perla della Magna Graecia, Poseidonia, che oggi conosciamo con il nome di Paestum», dice Angela. «A fondarla nel 600 a.C furono dei coloni greci provenienti dalla città di Sibari, sula costa jonica della Calabria, cercavano un nuovo porto sul Tirreno per espandere il loro dominio commerciale. La chiamarono così in onore del Dio del mare, Nettuno».
Una sezione ad hoc del programma è stata dedicata alla storia della Tomba del Tuffatore, gioiello del quinto secolo avanti Cristo, custodita nel Museo Archeologico di Paestum.
Ospite della puntata è il cantautore di origini avellinesi, Vinicio Capossela. «Nella mia infanzia sono capitato diverse volte a Paestum, perché la mia famiglia aveva legato con una famiglia di Gromola. – spiega Capossela – Quando arrivavo vicino ai templi cercavo di immaginare cosa potesse provare un viaggiatore nell’Ottocento quando questi templi emergevano dai paesaggi». Racconta che quel senso del divino lo ha sempre trovato quando ha suonato lì.
«Le rovine di Paestum raccontano di un passato lontano, dove mondo romano e greco si sono sovrapposti e fusi. Testimonianze di un’epoca antica che invitano a pensare e sognare», conclude Angela.
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