Migranti sbarcati a Salerno, Cirielli tuona: «Penalizzata e mortificata tutta la provincia»

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Migranti sbarcati a Salerno, Cirielli tuona: «Penalizzata e mortificata tutta la provincia»

«Renzi e Alfano continuano a penalizzare e mortificare la provincia di Salerno. L’ennesimo sbarco al porto di 1.048 migranti ne è la conferma». È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale in riferimento all’arrivo al porto di Salerno giovedì mattina la nave ‘Reina Sofia’ della Marina militare spagnola con a bordo tra i 1.048 migranti. Di tutti gli arrivati in questo quattordicesimo sbarco nel capoluogo, 548 rimarranno in territorio campano e di questi 150 a Salerno; i restanti verranno così distribuiti: 100 in Piemonte, Veneto, Lazio e Lombardia; 50 in Abruzzo e altrettanti in Umbria. Tra loro c’è una famiglia che ha affrontato un viaggio estenuante pur di salvare la figlia di appena tre anni gravemente malata. (Leggi l’articolo su Repubblica.it)

«Non è certo in discussione l’accoglienza che è decisa a Roma dal governo renziano del Pd e sul quale la posizione contraria di Fratelli d’Italia è nota – spiega –. L’Italia non è in grado di accogliere più nessuno ed è necessario espellere al più presto coloro che è stato accertato non hanno diritto di chiedere asilo e quanti abbiano commesso reati e violenze, anche se richiedenti asilo. A prescindere, però, dal problema nazionale di questa vera e propria invasione provocata dal Pd, non è possibile che sia sempre lo scalo salernitano a doversi sobbarcare questo lavoro e a far fronte ad un’emergenza che andrebbe gestita seriamente e non all’acqua di rose come fa il governo. Ed è altrettanto inimmaginabile pensare di mettere a rischio lo stesso porto».  

«Dispiace constatare – sottolinea – che anche in questa occasione il Pd provinciale, che sostiene Renzi e Alfano, resti in silenzio a guardare. Volete questa accoglienza indiscriminata, ma almeno con una giusta distribuzione della solidarietà e delle responsabilità. Su questo – conclude Cirielli – si faccia sentire a Roma anche il Prefetto, invece di dare lezioni ai sindaci che rappresentano il popolo che sono chiamati a difendere, e che, a differenza sua, non sono stati nominati da un governo senza legittimità democratica».

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