Ministro Galletti in Cilento, sindaco si sfoga: «Meno passerelle e selfie e più fatti»
| di Redazione«Probabilmente qualcuno si sarebbe dovuto preoccupare di dare un po’ più di preavviso e, soprattutto, di chiedere ai sindaci se avevano emergenze ambientali da sottoporre al Ministro. Se, poi, era una passerella sotto elezioni per farsi qualche selfie col Ministro, a me non interessa». Così in un commento su Facebook, il sindaco di San Giovanni a Piro scrive al parlamentare Tino Iannuzzi, riferendosi alla visita in Cilento, nella sede del Parco, del ministro Gian Luca Galletti. L’onorevole lo tagga sui social nelle foto di gruppo e lui esordisce così: «Caro On. Tino Iannuzzi, complimenti per le foto e Ti ringrazio per avermi taggato. Tuttavia io ieri non c’ero (e mi dispiace che, per distrazione, non Te ne sia accorto) e la mia assenza non è stata un caso. In primo luogo, perché ritengo che un incontro istituzionale col Ministro dell’Ambiente non può essere preceduto da un invito trasmesso quasi lo stesso giorno a mezzo email. In secondo luogo, perché un’occasione del genere doveva essere colta in maniera concreta da chi è chiamato a risolvere problemi seri della collettività, forse a torto sconosciuti da chi dovrebbe dettare le linee prioritarie nazionali e legiferare ad hoc».
Problema depuratori Nel lungo commento Palazzo aggiunge: «Forse chi vive in Comuni lontani dalle coste non sa che i litorali dei Comuni di San Giovanni a Piro e Camerota (unici due Comuni) compongono per intero l’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta e che né San Giovanni a Piro né Camerota – nonostante l’eccellenza delle acque di balneazione e la bellezza delle loro spiagge – hanno potuto fregiarsi della Bandiera blu Fee perché mancano di depuratore (anche se entrambi – grazie a Dio –dotati di una efficiente condotta sottomarina che determina acque cristalline e risultati di balneabilità giudicati Eccellenti dall’Arpac). Tuttavia, nonostante questa efficienza depurativa delle condotte sottomarine, è necessario che nel 2016 questi Comuni “Protetti” abbiano in dotazione anche un depuratore all’avanguardia. Noi stiamo già lavorando alacremente con Consac e Ato per risolvere questo atavico problema e dotarci di un depuratore adeguato, ma forse il Parco dovrebbe accompagnarci in questo cammino. Non credi? E non solo. Alcune spiagge della Masseta e di Camerota (in piena Area Marina Protetta) sono da circa 6 anni interessate da una ordinanza interdittiva della Capitaneria di Porto di Palinuro. Noi ci siamo attivati presso la Capitaneria di Porto di Palinuro, l’Autorità di Bacino, il Genio Civile, producendo perizie geologiche e chiedendo la convocazione di tavoli istituzionali per la risoluzione del problema».
«L’invito – prosegue il primo cittadino è stato inviato anche al Parco, che ha ritenuto di non rispondere. Forse anche in questo caso il Parco dovrebbe affiancarci. Non credi? Se questo è il Parco e questa è l’Area Marina protetta che fa capo al nostro Parco, qualcuno ci può indicare chi dovrebbe proteggerla e con quali strumenti???? E come si può fare marketing turistico per le nostre spiagge inserite nell’Area Marina Protetta del Parco se sono attive ordinanze interdittive alle stesse????? Tutto questo, mi chiedo il Parco lo sa???? Dovrebbe, visto che ad ogni iniziativa io ho fatto presente questa situazione. E chi del Parco è deputato all’Area Marina ha trasmesso questa situazione al Ministro???? Diversamente l’Area Marina rimarrà – come finora – una linea su un tratto di mare; una ulteriore occasione di vincolo a cittadini e bagnanti, senza tutela per l’ambiente e senza occasione di sviluppo per nessuno!!!»
Emergenza cinghiali Poi il riferimento all’annoso problema del Parco: «Certamente i cinghiali sono un problema serio che tocca anche la mia comunità, ma è come dire, citando Benigni, che a Palermo, nel periodo della recrudescenza della Mafia di Riina e Provenzano, il problema era il traffico. E non ci si venga a dire: ma finora che cosa è stato fatto? A me non interessa il passato. Ora rivesto Io la carica di Sindaco (da appena 1 anno) ed è un mio problema, è un problema attuale al quale Io mi sento in dovere di dare una risposta in tempi brevi, così come credo lo debba fare anche il Parco (e con lui il Ministero dell’Ambiente). Perciò, come vedi, Noi che rimaniamo negli avamposti a combattere con i problemi di amministrazione del quotidiano non abbiamo tanto tempo per presenziare ovunque. Del resto, da sempre, sono esistiti due modi per affrontare i problemi: quello di Madre Teresa di Calcutta, che amava stare in mezzo ai lebbrosi, e quello di chi organizza i convegni medici sulla lebbra (entrambi giusti), ma qui a San Giovanni la nostra anima contadina ci porta ad essere più vicini ai lebbrosi che ai dotti sapienti della medicina».
«Forse è giunto il momento – conclude Palazzo – che la politica smetta di fare proclami, convegni e fotografie e inizi ad essere la buona politica dei fatti, ad essere la Politica che conosce i problemi, che non ha timore di affrontarli e che, magari, riesce anche a risolverne almeno uno a legislatura. Per cui attendo con ansia il momento in cui potrò essere taggato da un Onorevole/Amico non appena un problema della comunità di San Giovanni a Piro sarà – non pretendo risolto – ma quantomeno conosciuto e fatto proprio da chi occupa le più alte sfere e viene così bene nelle foto. Quindi, in conclusione, come in un manifesto funebre del nostro Territorio che spero non si attualizzi mai, “Non foto ma opere di bene (collettivo)”. Con l’affetto di sempre. Ferdinando Palazzo».
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