Minoranza consiliare contro l’invaso a Gioi, partita la raccolta firme
| di Antonio VuoloInvaso “a la Sterza” è partita la raccolta firme per fermare il progetto. I consiglieri di minoranza del Comune di Gioi qualche sera fa hanno riunito la popolazione per discutere, anche alla presenza di tecnici, del progetto di realizzazione di un invaso collinare, a prevalente uso irriguo, per un importo di 4 milioni e 150mila euro da realizzarsi, a cura del Consorzio di Bonifica Velia in località “Sterza”.
I consiglieri di minoranza – Leopoldo Errico, Carmelo D’Amato e Graziano Barbato – hanno rivelato, al folto pubblico presente presso la saletta della Chiesa di Sant’Eustachio, che il Consorzio di Bonifica Velia ha già avviato il procedimento di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e di dichiarazione di pubblica utilità mentre è ancora in corso la conferenza dei servizi che dovrebbe chiudersi entro il prossimo 18 agosto. «Ma si tratta di un progetto che definire definitivo è un azzardo», spiegano i consiglieri di minoranza del Comune di Gioi.
Infatti secondo quando venuto fuori dalla riunione ci sono diverse criticità che non sono state prese in considerazione né dall’Amministrazione comunale né dal Consorzio:
1) l’opera interviene in maniera pesante sulla regolazione del corso di un torrente con interventi di canalizzazione che incidono sul regime delle acque;
2) gli interventi di canalizzazione previsti attraversano un ponte medievale mettendone a rischio la sua staticità;
3) l’opera attraversa pure un’area a moderato rischio frana senza che prima ci sia stato uno studio attento e approfondito su come procedere con il mitigare il rischio;
4) le strutture di canalizzazione delle acque e l’invaso stesso ricadono in area che il Puc del Comune di Gioi individua come archeologica. I progettisti ne sono a conoscenza visto che hanno allegato foto di ritrovamenti di anfore e vasellame che oggi sono conservati al Museo di Paestum;
5) il progetto non ha neanche una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) visto che non è agli atti perché non è stata neppure prevista o richiesta;
6) non esiste alcun studio idrogeologico e idraulico sulla portata del torrente da cui si vogliono captare le acque;
7) non c’è un piano economico/finanziario che metta in risalto il rapporto costi/benefici dell’opera.
«Se l’obiettivo che voleva raggiungere la Regione con la delibera n. 109 del 7/3/2023 era quello di contrastare la siccità, i soldi da spendere per realizzare questa opera in località “Sterza” costituiscono solo uno sperpero di denaro pubblico», affermano i consiglieri di minoranza del Comune di Gioi. «La nostra richiesta è che gli Enti che sono chiamati a esprimere i pareri valutino attentamente quanto è stato sottolineato nell’assemblea e che il Consiglio Comunale di Gioi esamini e approfondisca tutte le tematiche che sono state portate alla luce del sole. Anche se bisogna sottolineare che il progetto non è mai stato esaminato dall’Amministrazione comunale», concludono i consiglieri di minoranza che stanno raccogliendo le adesioni della popolazione per fermare il progetto.
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