Minorenne stuprata, emergono dettagli agghiaccianti: «Mi ha tolto la verginità»
| di RedazioneGiovanna (nome di fantasia), una quindicenne dal sorriso ingenuo e una vita ancora tutta da scoprire, ha visto la sua adolescenza spezzarsi in una notte d’orrore. Dopo mesi di silenzio, paura e vergogna, ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia, facendo emergere una verità che ha scosso l’intera comunità.
Il racconto di Giovanna – come riporta La Città – è iniziato con una confessione straziante alla psicologa negli uffici della polizia giudiziaria di via Dalmazia, a Salerno: «Mi ha tolto la verginità». In lacrime, ha spiegato di temere che nessuno le avrebbe creduto, perché «non ho le prove». Ma le sue parole, accompagnate da un incidente probatorio condotto con il supporto del perito Silvestro Calabrese, sono state considerate pienamente attendibili dal giudice Gerardina Romaniello del Tribunale di Salerno. A seguito delle indagini condotte dalla pm Rosa Staiano, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 28enne di Montecorvino Rovella, S.A., già detenuto per altre accuse di violenza sessuale aggravata.
Il coraggio di una denuncia tardiva
Giovanna inizialmente – come riporta La Città – non ebbe la forza di raccontare quanto accaduto. Tornata a casa quella notte con i pantaloni intrisi di sangue, mentì alla madre, dicendo che le era tornato il ciclo. Solo dopo settimane di tormento riuscì a confidarsi con alcune persone di fiducia, tra cui una coetanea di 13 anni e la professoressa a cui consegnò un foglio con i suoi pensieri. Fu questa lettera a innescare le indagini che hanno portato alla sua deposizione ufficiale.
Secondo quanto emerso, il primo episodio di violenza si sarebbe verificato il 30 luglio 2023, nei pressi di via Quaranta, in una zona isolata frequentata dai giovani del paese. Durante una festa, Giovanna si sarebbe allontanata per un momento di solitudine, quando l’allevatore l’avrebbe sorpresa e trascinata contro un muro. Immobilizzata dalla paura, la ragazza non riuscì a difendersi.
Un incubo ripetuto
Nonostante il trauma, Giovanna – come riporta La Città – avrebbe incontrato il suo aguzzino altre due volte nell’agosto successivo. Nel primo caso, fu lei a cercarlo, sperando di fargli capire il dolore subito e chiedendogli di lasciarla in pace. La sua richiesta cadde nel vuoto: il 28enne l’avrebbe stuprata di nuovo. Il terzo incontro, organizzato da lui stesso, fu un tentativo di giustificarsi per i messaggi scoperti dalla fidanzata. Anche in quell’occasione, Giovanna subì un nuovo abuso.
Le indagini e l’arresto
L’arresto di S.A. è stato possibile grazie al lavoro congiunto della Stazione dei Carabinieri di Montecorvino Rovella, guidati dal maresciallo Francesco Grimaldi, e della Compagnia di Battipaglia, sotto la direzione del capitano Samuele Bileti. Già detenuto nella casa circondariale di Vallo della Lucania per accuse di violenza ai danni di una 31enne affetta da un deficit intellettivo, l’uomo si trova ora a rispondere di due casi distinti di violenza sessuale aggravata.
Giovanna, con il suo gesto di coraggio, ha acceso i riflettori su una realtà fatta di paura e silenzio. La sua testimonianza rappresenta un grido di denuncia contro la violenza di genere, ricordando l’importanza di ascoltare le vittime e garantire loro il supporto necessario per ricostruire una vita spezzata.
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