«Mollo tutto e vado in Cilento, a Camp di grano»
| di Marianna ValloneMetti una settimana intera da passare all’aria aperta, in Cilento, a Caselle in Pittari, una bella compagnia e un po’ di sano lavoro manuale. Condisci il tutto con l’atmosfera romantica tipica delle distese di grano e con una bella dose di attività sapiens sui temi della social innovation, sharing economi e storytelling. Il Camp di grano è servito. Un appuntamento che si inserisce nell’ambito delle attività del Palio del grano che quest’anno giunge alla dodicesima edizione. La settimana di alfabetizzazione rurale, organizzata dalla ProLoco Caselle, Comunità del Cibo Grano di caselle, Rural Hub, e cooperativa Terra di Resilienza, si svolgerà dal 10 al 16 luglio a Caselle in Pittari. Un percorso di avvicinamento al Palio, una esperienza rurale: una settimana di vita rurale sul campo in cui si imparerà dagli antichi contadini cilentani l’arte delle mietitura tradizionale e di tutti i processi di lavorazione del grano fino alla molitura in mulino a pietra ad acqua, nella vicina oasi di Morigerati. «E’ una settimana che consentirà ai partecipanti di risuonare con un processo in atto di autorisignificazione delle comunità rurali in un momento storico importante, un momento di presa di coscienza della propria soggettività storica; – spiega l’organizzazione – Offre la possibilità di entrare dietro le quinte di un processo di attivazione delle comunità locali. CampDiGrano è una scuola di sopravvivenza nel mondo dell’immaginario uniformato. E’ un esercizio creativo e una resistenza ludica all’oppressione. E’ uno strumento di critica radicale dei luoghi comuni, degli stereotipi sociali e di tutto ciò che ha veicolato e veicola il fallimento del presente».
Il claim di quest’anno è Stay ‘Nnanz. Perchè? «CampDiGrano propone una visione della contemporaneità come una singolare relazione col proprio tempo, che aderisce a esso e, insieme, ne prende le distanze; – spiega l’organizzazione – piú precisamente, essa è quella relazione col tempo che aderisce a esso attraverso una sfasatura e un anacronismo. Pensiamo che coloro che coincidono troppo pienamente con l’epoca, che combaciano in ogni punto perfettamente con essa, non sono contemporanei perché, proprio per questo, non riescono a vederla, non possono tenere fisso lo sguardo su di essa».
Ecco il programma
Qui per iscriversi
www.paliodelgrano.it www.campdigrano.it
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