Montano Antilia, paziente muore in ospedale: dopo nove anni assolti quattro medici
| di Redazione“Il fatto non sussiste”. Con questa sentenza, il giudice Carmela Pagano del tribunale di Lagonegro ha assolto in primo grado i quattro medici dell’ospedale di Sapri che avevano avuto in cura un paziente originario di Massicelle, una frazione di Montano Antilia. I medici, difesi dall’avvocato Franco Maldonato, erano accusati di omicidio colposo per il ritardo nel trasferire il paziente al Cardarelli di Napoli, dove poi è deceduto.
Il caso risale a nove anni fa, quando l’uomo morì il 15 settembre al Cardarelli, a seguito di complicanze mediche. L’accusa sosteneva che l’equipe medica del reparto di Chirurgia generale di Sapri avesse tardato nella decisione di trasferimento e che avesse omesso di effettuare un’esplorazione chirurgica tempestiva per individuare l’origine dell’emorragia addominale che lo affliggeva. La pubblica accusa, supportata dalle perizie di consulenti e dalla famiglia del defunto, riteneva che la lentezza dell’intervento avesse contribuito in modo determinante al decesso del paziente.
Il giudice, però, ha sconfessato questa ricostruzione, dichiarando che le prove raccolte durante il processo non supportano la tesi secondo cui una laparotomia esplorativa, praticata un giorno prima, avrebbe potuto salvare il paziente. Anzi, è stato chiarito che il decesso avvenne tredici giorni dopo l’intervento per cause non riconducibili direttamente al presunto ritardo nelle cure.
Assolti gli imputati Paolo Calabria, Umberto Cascone, Luigi Bellizzi e Pasquale Castignola, è calato il sollievo sul reparto di Chirurgia generale dell’ospedale di Sapri, dove alcuni di loro ancora oggi esercitano. La vicenda, durata anni, si era conclusa con il rinvio a giudizio nel 2017, tra il dolore della famiglia della vittima e il timore di ripercussioni per i medici coinvolti.
La sentenza, accolta con soddisfazione dalla difesa, pone fine a una lunga battaglia legale, escludendo ogni responsabilità diretta dei medici.
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