Montecorice, incornato dal toro: 36enne resta grave
| di RedazioneUn grave incidente sul lavoro si è consumato ieri mattina in località San Donato, a Montecorice. Un allevatore di 36 anni, originario di Laureana Cilento, è stato incornato violentemente da un toro mentre svolgeva le consuete operazioni quotidiane nel recinto. La reazione improvvisa dell’animale ha trasformato una mattinata di routine in una tragedia sfiorata.
L’attacco improvviso
L’allevatore, esperto e abituato a lavorare con il bestiame, ha cercato di evitare l’attacco, ma il toro è stato più rapido. Le corna hanno colpito con forza tra torace e addome, provocando ferite profonde e spingendo l’uomo in un dirupo vicino. Nonostante il dolore lancinante e il torace perforato, l’allevatore è riuscito a mantenere la lucidità e a chiamare aiuto.
I soccorsi difficili
La madre dell’uomo ha immediatamente allertato il 118. L’intervento dei sanitari, però, si è rivelato complicato a causa del terreno impervio della zona. Il personale dell’ambulanza del Soccorso Valcalore ha raggiunto l’uomo a piedi per le prime cure, ma si è reso necessario l’intervento di un’eliambulanza per trasportarlo d’urgenza all’ospedale Ruggi di Salerno. L’equipe medica, composta anche da chirurghi esperti in traumi toracici e addominali, si è messa immediatamente al lavoro per stabilizzare le sue condizioni. Al momento il 36enne si trova ricoverato in prognosi riservata.
La dinamica sotto indagine
L’aggressione del toro è al vaglio degli esperti dell’Asl, che nei prossimi giorni cercheranno di comprendere le cause della reazione violenta dell’animale. «Il toro non attacca, si difende. Reagisce a movimenti bruschi o a situazioni che percepisce come pericolose», spiega Luigi Morena, dirigente del servizio veterinario dell’Asl. «In condizioni normali, questi animali sono docili, ma se spaventati possono diventare pericolosi per autodifesa».
Un pericolo sottovalutato
Il caso di Montecorice accende i riflettori sui rischi quotidiani degli allevatori, spesso costretti a lavorare in condizioni difficili e con animali che, per quanto familiari, restano potenzialmente imprevedibili. Che fine abbia fatto il toro, ieri mattina, non è ancora chiaro: avvicinarsi all’animale, dopo l’accaduto, è stato considerato troppo rischioso.
Il coraggio di una comunità
La tragedia ha scosso profondamente la comunità cilentana, dove l’allevatore è conosciuto e apprezzato. In un territorio caratterizzato da verde incontaminato e ritmi di vita rurale, eventi come questo sottolineano l’importanza di garantire sicurezza e supporto a chi lavora a stretto contatto con gli animali.
Ora si attende il miglioramento delle condizioni di salute dell’allevatore per ascoltare il suo racconto e fare luce su ogni dettaglio di una giornata che nessuno, in località San Donato, dimenticherà facilmente.
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