Dopo tre settimane di agonia è morto Pasquale Petrosino
| di Luigi MartinoE ora è lutto, sconcerto e tristezza nel piccolo paesino di Montesano, dove la comunità si è stretta intorno al dolore dei parenti e amici più stretti che una volta appresa la triste notizia sono corsi immediatamente al capezzale di Pasquale Petrosino. E’ sconcertata e inconsolabile la moglie, Rosa Perruolo di 77 anni, che a distanza di diversi giorni appare ancora sotto shock quando ricorda quei terribili attimi che hanno vissuto sia lei che suo marito, vittime di una brutta storia che le è costata l’operazione chirurgica al femore.
Sulla vicenda vige ancora il massimo riserbo da parte degli inquirenti e appare ancora avvolta da diversi punti oscuri. Erano tre, con ogni probabilità, i rapinatori che all’inizio di gennaio, penetrando nella tenuta dell’anziana coppia, chiamarono Pasquale con una scusa qualsiasi. L’uomo, sceso dal I piano nel cortile, fu colpito violentemente alla pancia, al torace e alla testa. In quegli attimi anche la moglie Rosa fu colpita con violenza, fino a cadere a terra. I tre balordi portarono via soltanto alcuni buoni fruttiferi non intascabili e un vecchio fucile da caccia; poca cosa paragonata all’efferatezza del gesto violento con il quale si erano accaniti contro i due anziani. Vincenzo, il figlio di Pasquale e Rosa, che con diversi nipoti vive a pochi passi di distanza dal teatro della gravissima aggressione, solo di buon mattino trovò i genitori riversi a terra in un impressionante lago di sangue, ormai privi di sensi e conoscenza, legati ai ferri della scalinata che conduce al I piano da una corda e imbavagliati con del nastro adesivo. Impressionante quella macchia di sangue lasciata nel cortile dell’abitazione. Rosa, proprio a causa della rottura del femore, non fu in grado di alzarsi e chiamare in aiuto i soccorsi.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sala Consilina diretti dal tenente Vincenzo Izzo in collaborazione con i militari della locale stazione di Montesano, coadiuvati dai militari del ROS di Salerno, avviarono subito le indagini e minuziosi rilievi per stabilire la dinamica esatta del fatto. Intensa e capillare l’attività investigativa dei militari dell’Arma che, attraverso testimonianze ed elementi acquisiti di volta in volta, stanno cercando di dare un volto e un nome ai tre balordi, che adesso potrebbero essere accusati anche di omicidio volontario. Una cosa è certa: i tre malviventi quella sera hanno agito indisturbati, approfittando del buio e del fatto che l’abitazione fosse priva di rete telefonica. La salma di Pasquale Petrosino è ora a disposizione della Procura della Repubblica di Sala Consilina e solo dopo l’autorizzazione del magistrato, sarà possibile dare l’estremo saluto a un uomo che in molti descrivono come mite e gentile. Secondo quanto emerge dalle parole degli inquirenti, i tre malviventi avrebbero le ore contate.
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