Montesano sulla Marcellana, fondi turismo per aprire un pub: due condanne della Corte dei Conti

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Montesano sulla Marcellana, fondi turismo per aprire un pub: due condanne della Corte dei Conti

La Corte dei Conti della Campania ha condannato al risarcimento di 391mila euro due soggetti di Montesano sulla Marcellana ritenuti responsabili di un utilizzo illecito di fondi pubblici destinati allo sviluppo turistico. Il finanziamento, erogato nell’ambito del Programma Operativo Regionale Campania 2000–2006, doveva servire – come si legge su La Città di Salerno – per realizzare una struttura ricettiva. Invece, come accertato dagli organi competenti, è stato impiegato per aprire un pub.

L’intera vicenda – come riporta La Città di Salerno – ha preso il via a seguito di una segnalazione della Guardia di Finanza, che ha riscontrato irregolarità nella documentazione presentata per ottenere il contributo. L’amministratore unico della società beneficiaria, insieme a un secondo soggetto coinvolto, avrebbe infatti attestato in modo falso lo stato di avanzamento dei lavori, presentando rendiconti di spesa non veritieri.

Le indagini hanno portato la Regione Campania a revocare il finanziamento concesso, richiedendone la restituzione maggiorata degli interessi legali. Il tentativo di opporsi a questa decisione attraverso un ricorso al TAR si è concluso con l’estinzione del procedimento, rendendo così definitiva la revoca.

Nel successivo giudizio davanti alla Corte dei Conti, i due imputati – come riporta La Città di Salerno – non si sono presentati in aula e sono stati dichiarati contumaci. Nonostante la loro assenza, il giudizio è proseguito regolarmente e ha portato all’accertamento del danno erariale.

La Corte ha riconosciuto l’esistenza di un rapporto di servizio tra i convenuti e l’amministrazione regionale, requisito necessario per affermare la competenza della giurisdizione contabile. Decisiva è stata la valutazione della condotta dell’amministratore, ritenuta dolosa: secondo i giudici, avrebbe falsificato la documentazione al solo scopo di ottenere indebitamente il finanziamento pubblico.

Al termine del procedimento, entrambi sono stati condannati in solido a risarcire il danno provocato alla Regione Campania, pari a 391mila euro, oltre agli interessi legali fino all’effettivo rimborso. La sentenza si inserisce nel solco delle azioni di contrasto agli abusi sui fondi pubblici, ribadendo l’impegno delle istituzioni e delle forze dell’ordine nella salvaguardia delle risorse destinate allo sviluppo economico del territorio.

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