Morte Mastrogiovanni, Cassazione rigetta ricorso del medico Di Genio
| di Marianna ValloneLa prima sezione penale della Corte di Cassazione di Roma ha rigettato il ricorso straordinario di Michele Di Genio, uno dei medici coinvolti nel caso del maestro elementare Franco Mastrogiovanni, morto nell’estate del 2009 nel reparto psichiatrico di Vallo della Lucania dove era ricoverato in regime di trattamento sanitario obbligatorio. Ne dà notizia La Città di Salerno in un articolo di Antonio Vuolo.
Di Genio, all’epoca primario del reparto psichiatrico del San Luca di Vallo, aveva denunciato l’omesso esame del terzo motivo di appello, chiedendo la rinnovazione del dibattimento per effettuare una perizia sulle immagini di videosorveglianza. Lo psichiatra voleva che si accertassero le condizioni in cui si trovava Mastrogiovanni quando ebbe contatto con l’imputato. Perché, secondo la sua difesa, i giudici avevano fondato la responsabilità di Di Genio proprio sul filmato del quale era stata chiesta la perizia.
Ma per la Cassazione il ricorso risulta infondato. La quinta sezione della Corte di Cassazione si era già espressa condannando i sei medici e gli undici infermieri dell’ospedale di Vallo della Lucania, e nelle motivazioni del 20 giugno 2018 nella sentenza si era concentrata sulla “natura della contenzione” approfondita per la prima volta in modo ampio dai giudici di legittimità, sul reato di sequestro di persona e sulle conseguenze nei confronti di medici e infermieri coinvolti e, infine, sul falso in atto pubblico.
I medici erano stati condannati anche in primo grado a pene variabili da due a quattro anni di reclusione mentre gli infermieri assolti, poi condannati dalla Corte d’Appello di Salerno.
Il maestro elementare è morto nell’agosto del 2009 in seguito ad una lunga e ininterrotta contenzione di 87 ore, legato contemporaneamente a mani e piedi, senza acqua nè cibo. La causa di morte viene riscontrata in un edema polmonare.
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