Camerota: restano diversi interrogativi, si fa strada l’ipotesi omicidio
| di RedazioneContinuano le indagini relative alla morte di Valerio Lanza, il 26enne trovato senza vita domenica pomeriggio in uno degli appartamenti della palazzina di famiglia, a Marina di Camerota – quello dello zio, sottostante a quello di sua proprietà- dopo che le sorelle, preoccupate poichè non avevano notizie dal giovane da diversi giorni, avevano allertato i carabinieri. Il corpo è stato rinvenuto dagli agenti su un divano; ad uccidere il giovane, un colpo di pistola alla testa.
Pare che gli inquirenti stiano valutando le diverse possibili ricostruzioni dell’accaduto, non escludendo, per ora, nessuna ipotesi. Nemmeno quella del suicidio, che dopo i primi sopralluoghi dei carabinieri sembrava aver perso forza, in rapporto al fatto che nelle immediate vicinanze del cadavere è stata ritrovata una pistola – pare ritenuta l’arma del delitto – all’interno di un sacchetto di carta, insieme ad una decina di proiettili. Il giovane, al momento del ritrovamento del corpo, aveva tra le dita un bossolo inesploso. L’arma, dopo le verifiche del caso, risulterebbe essere stata rubata a Ferrara.
Pare che le valutazioni balistiche effettuate sin’ora non escludano la possibilità che Valerio Lanza si sia sparato; rimangono comunque consistenti i sospetti rivolti all’ipotesi di omicidio.
I carabinieri non hanno riscontrato segni di collutazione, nè di porte o finestre forzate; inoltre, le forze dell’ordine avrebbero trovato una certa quantità di sostanze stupefacenti e delle siringhe. I sopralluoghi e le varie indagini dei carabinieri della stazione locale e di Sapri, che hanno sentito nelle scorsa ore parenti e conoscenti del 26enne, sono integrate dal lavoro della scientifica di Salerno; l’inchiesta è diretta dal magistrato Alfredo Greco, della procura di Vallo della Lucania. Per diradare i tanti dubbi di queste ore, si attende l’esito dell’autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni.
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