L’acqua fra arte, mitologia e senso civico
| di Alidavid Khomejany FarahaniDal 23 Aprile al 16 Maggio la mostra “Le Porte dell’Acqua – Le Porte dell’Arte”, presentata dall’associazione Utopia Contemporary Art e da Visioni Future, anticiperà la XXVIII edizione della Rassegna Internazionale dell’Acqua a Campagna. Con una selezione delle opere più significative di Arte Postale e di Video Arte delle ultime edizioni, l’esposizione riguarderà il tema “L’Acqua e il suo futuro, la sua privatizzazione, le sue vicissitudini, la sua imprevedibile creatività“.
E’ un appuntamento che si inserisce nell’agenda della XII Settimana della Cultura Italiana.
La mostra fa anche riferimento alla “Chiena”, il consueto rituale e attrazione turistica, in programma dal 22 Luglio al 29 Agosto, che ha acquistato notorietà come evento-simbolo della Città di Campagna, quando le acque del fiume Tenza vengono fatte affluire nel centro storico. Causare un allagamento controllato deviando il corso di un fiume è pratica di cui si può trovare traccia nella storia e nella mitologia: si pensi ad Eracle che la utilizza per compiere la sesta fatica, ripulire in un giorno le stalle di Augia, re dell’Elide.
L’inaugurazione della mostra avrà luogo il 23 Aprile alle ore 17:30. L’orario è dalle 17:30 alle 21:00 a Campagna, nello Spazio Utopia in via Arc. Carmine Cesarano.
Attraverso la pratica artistica d’avanguardia denominata “Mail Art” si esplora il concetto dell’acqua, la poeticità della sua immagine che inevitabilmente esercita su tutti un’attrazione primordiale, anche perché necessaria al principio della vita e alla sua preservazione. E con uno sguardo al futuro, l’approdo alle problematiche dell’acqua, l’oro blu.
Grande assente al COP15 di Copenhagen, vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nonostante gli appelli perché venisse inclusa nell’agenda dei negoziati, la questione delle risorse idriche investe i cittadini anche a livello nazionale. Dagli sprechi che caratterizzano la gestione della rete idrica all’amara questione delle tariffe. E ovviamente non si può non giungere al tema attuale, il più dibattuto oggi. Se a Parigi dopo 25 anni di disastrosa gestione privata l’acqua torna a essere pubblica, l’Italia decide di intraprendere la strada della privatizzazione, o liberalizzazione come è definita dai sostenitori. Il decreto Ronchi, ormai legge, incontra però il dissenso di quella parte di opinione pubblica, adeguatamente informata, che ritiene le disposizioni europee in materia siano state travisate dal decreto legge. Duecentomila persone hanno manifestato il 20 marzo a Roma per chiederne l’abolizione, e sul sito www.acquabenecomune.org il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua promuove la raccolta di firme per un referendum abrogativo. Certamente la questione delle risorse idriche, la loro condivisione e la garanzia di accesso universale è destinata a rivestire sempre più importanza: toccherà ognuno da vicino.
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