Annalisa Minetti: l’handicap si abbatte con la forza del “cuore”.
| di Raffaele GalatoBello spettacolo quello a cui abbiamo assistito ieri sera, 18 Luglio, nella piazza di Centola dove Annalisa Minetti, insieme alla sua ottima band, ha offerto al numeroso pubblico, oltre ai suoi più grandi successi, la rivisitazione di grandi brani della musica italiana tra contaminazioni blues, jazz, soul.
Ma, tra una grande interpretazione ed un’altra, Annalisa ha saputo creare momenti di riflessione, che hanno fortemente coinvolto emotivamente il pubblico assiepato tra le aiuole, sulle problematiche dell’handicap e sulla società che considera ancora un disabile come una persona da tenere da parte, fuori e comunque separato dalla società dei così detti “normodotati”
La Minetti, impegnata in prima persona in numerose attività sociali, è l’esempio vivente che l’handicap si abbatte soprattutto con la forza del “cuore”. Annalisa ha dimostrato che cantare, ballare, fare sport, interessarsi degli altri… insomma: vivere, per una persona disabile è possibile. Ovviamente c’è bisogno di cuore, di testa e… di qualcuno che ti aiuti.
Mi vengono in mente i nostri servizi sociali che, invece di aiutare le persone disabili a “vivere”, continuano a creare ghetti progettando “centri diurni per i disabili”, “escursioni al mare per i disabili”, “laboratori per i disabili”.
Annalisa Minetti è la dimostrazione che non esiste niente di più sbagliato nel sociale che progettare “per i disabili”. È necessario cambiare registro e cominciare a disegnare attività indirizzate a tutta la comunità immaginando azioni di “aiuto” per consentire ai disabili di parteciparvi al pari di tutti.
Grazie Annalisa per la grande lezione di forza e di umanità che ci hai regalato in questa afosa notte di mezza estate.
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