Musicista 24enne ucciso, era allievo maestro Russo di Lentiscosa: «Era richiesto, sono addolorato»
| di RedazioneLe sue parole – rilasciate al Corriere – sono un grido di dolore soffocato dalle lacrime: «Giovanbattista Cutolo (a destra nella foto) era – non riesco a dire “era” – un elemento di punta delle nostre orchestre: bravissimo in tutto. Cornista sì, ma suonava anche il piano, era un musicista a tutto tondo: amava profondamente la musica sinfonica che secondo un’idea stracciona non sarebbe musica per i giovani. A lui brillavano gli occhi quando provavamo Beethoven, in quel luccichio c’era tutta la vitalità di un giovane artista. Era richiesto da tante orchestre in altre città italiane ed europee ma non ha voluto lasciare Napoli: era qui che voleva suonare. E invece la sua città l’ha ucciso». Il maestro Gaetano Russo (a sinistra nella foto), clarinettista di rango, originario di Lentiscosa, frazione di Camerota, dopo la soppressione dell’Orchestra Scarlatti della Rai di Napoli di cui era tra i più apprezzati musicisti, ha fondato la Nuova Scarlatti, un virtuoso insieme di orchestre con vari organici, dalla Young alla professionale.
Giovanbattista Cutolo, ucciso alle 5 del mattino nella centralissima piazza Municipio a Napoli, era un suo allievo e poi orchestrale: «Ha iniziato con noi quando aveva 15 anni nell’orchestra Young come cornista – aggiunge il maestro Russo al Corriere -. È un nostro figlio. Era così bravo che da tempo era passato nella Scarlatti dei professionisti e suonava spesso con l’orchestra del Conservatorio San Pietro a Majella presso il quale studiava con grande profitto. Negli ultimi anni era richiestissimo, ma il suo sogno era di far parte di un’orchestra stabile di Napoli, la grande assente, quella che chiediamo da anni rimanendo inascoltati. Con Gianbattista muore anche la nostra speranza: che dico io agli altri giovani della Young? Come mi presento a loro? La politica ha tradito i suoi giovani: se ci fosse stata un’orchestra stabile, se il sogno di Giambattista fosse stato onorato invece che umiliato per lui ci sarebbe stata salvezza e speranza non la morte insensata in una notte d’estate».
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