Maxi frode fiscale, 59 rinvii a giudizio. Gestivano anche rivendita auto lusso Vallo Di Diano

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Maxi frode fiscale, 59 rinvii a giudizio. Gestivano anche rivendita auto lusso Vallo Di Diano

Un’indagine di vasta portata condotta dalla Guardia di Finanza di Salerno ha portato alla luce un articolato sistema di frode fiscale che coinvolge numerose società cartiere attive tra l’Italia e l’estero. Il caso, che ha visto il rinvio a giudizio di 59 persone, riguarda un complesso meccanismo di evasione dell’IVA e delle accise, con un giro d’affari da centinaia di milioni di euro. Tra gli imputati spicca il nome dell’imprenditore paganese Francesco D’Auria, ritenuto il promotore dell’organizzazione.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Roberto Lenza e condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Salerno, hanno permesso di ricostruire un sistema fraudolento basato sulla creazione di imprese fittizie. Queste società, secondo la Procura, erano riconducibili a D’Auria e venivano utilizzate per emettere fatture false, occultare scritture contabili e omettere dichiarazioni fiscali, generando un’evasione da decine di milioni di euro.

Il processo, che si aprirà il prossimo 9 aprile presso il tribunale di Nocera Inferiore, vedrà imputati 26 tra imprenditori e prestanome attivi nelle province di Salerno, Napoli e in altre regioni italiane, oltre che all’estero. Il sistema illecito si sarebbe basato sulla commercializzazione di carburanti a prezzi estremamente competitivi, resi possibili dall’evasione delle accise. La rete di distribuzione si estendeva dalla provincia di Milano fino alla Repubblica Ceca, dove era registrata la Cariston Solution A.S., considerata la “cassaforte” dell’organizzazione.

L’inchiesta ha rivelato come i proventi dell’attività illecita venissero reinvestiti nel commercio e nel noleggio di auto di lusso, nonché nella compravendita di aziende e imprese. In particolare, la società “Opera Fuel”, di cui D’Auria era unico socio dal 2019, sarebbe stata il fulcro economico dell’organizzazione. Attraverso i depositi di carburante in Lombardia e una rete di distributori sparsi in Italia, il gruppo avrebbe introdotto sul mercato gasolio di bassa qualità senza versare le imposte dovute.

L’intricata rete di società create ad hoc avrebbe avuto anche il compito di produrre documentazione fiscale necessaria per giustificare le operazioni commerciali, facilitando così l’evasione. Inoltre, il gruppo gestiva rivendite di auto di lusso con sedi legali in diverse località campane, tra cui Nocera Inferiore, Angri, Sala Consilina e Santa Maria La Carità. Le indagini hanno svelato come molte delle transazioni avvenissero tramite triangolazioni con la Repubblica Ceca e la Slovenia, ampliando la portata internazionale della frode.

Gli avvocati della difesa, tra cui Nobile Viviano, Giovanna Fasanino, Roberto Acanfora e Marco Guaglianone, si preparano ora a sostenere i loro assistiti in quello che si preannuncia come un processo di grande rilievo. Il tribunale di Nocera Inferiore sarà chiamato a far luce su uno dei più complessi casi di evasione fiscale mai registrati nella provincia di Salerno, con ripercussioni che potrebbero estendersi ben oltre i confini nazionali.

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