Nel Cilento, tra grotte e caverne per scoprire il mondo sotterraneo
| di Marianna ValloneTra i primati che il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni può vantare, oltre ai riconoscimenti Unesco da record, vi è la presenza di un mondo sotterraneo affascinante e unico al mondo per la quantità e straordinarietà di grotte carsiche e sottomarine. Il Cilento è noto per le sue formazioni geologiche carsiche spettacolari, risultato di millenni di erosione e dissoluzione delle rocce. Un processo naturale che ha creato una rete intricata di grotte e cavità sotterranee, da nord a sud del territorio. Un vero e proprio laboratorio naturale, in cui la forza dell’acqua ha scolpito forme straordinarie, tra stalattiti, stalagmiti e colonne. Così come lungo la costa, in corrispondenza del promontorio di Capo Palinuro è possibile ammirare grotte sottomarine di rara bellezza.
Una delle grotte più famose all’interno del Parco nazionale è la Grotta di Castelcivita (in foto), un complesso di caverne che offre un’esperienza di speleologia unica. All’interno delle sue gallerie, si possono ammirare formazioni geologiche spettacolari e camere sotterranee che raccontano la storia geologica del Cilento. Con un totale di circa 4800 metri di lunghezza, è uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale. Il sistema di cavità sotterranee, si apre a 94 metri di altitudine, tra le rive del fiume Calore ed il versante sud-occidentale dei monti Alburni, proprio alle porte del Parco Nazionale, mostrando da subito un suggestivo scenario di gallerie, ampi spazi e strettoie scavati dall’azione millenaria dell’erosione carsica.
Le Grotte di Pertosa e Auletta sono un altro tesoro carsico all’interno del Parco. Situate nel massiccio dei Monti Alburni, le Grotte di Pertosa-Auletta, presentano due unicità: sono le uniche grotte in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, per gite in barca nel cuore della terra, ma sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C. Il fiume offre un affascinante ed inconsueto viaggio in barca, immersi in un silenzio magico, interrotto soltanto dal fragore degli scrosci della cascata sotterranea.
Selvagge e rigogliose le Grotte di Morigerati, nell’entroterra del golfo di Policastro. Un paradiso naturale straordinario, dove la vegetazione di macchia mediterranea esplode di bellezza e biodiversità. Il vero tesoro è la grotta in cui si assiste alla risorgenza del fiume Bussento. E’ lui il protagonista che dopo essersi inabissato in prossimità di Caselle in Pittari in un colossale Inghiottitoio, riappare nella grotta di Morigerati, un vero e proprio tempio naturale. Riemerge dopo quattro chilometri percorsi nelle viscere delle terra, con tutta la sua potenza, dando vita a canyon e cascate di grande suggestione, tra giochi di luci e ombre.
Straordinaria la Grotta di San Michele Arcangelo nel comune di Sant’Angelo a Fasanella, ai piedi di una parete rocciosa, una vera e propria cattedrale, simbolo di religiosità cristiana. Anche la Grava di Vesalo tra Laurino e Valle dell’Angelo ed è uno dei fenomeni carsici più noti tra gli speleologi. Un grande inghiottitoio, una voragine creata dal millenario scavare del torrente Milenzio.
Il Parco Nazionale del Cilento offre anche una sorprendente rete di grotte sottomarine lungo la sua costa. Queste grotte, spesso accessibili solo tramite barche o immersioni subacquee, aggiungono un ulteriore strato di fascino all’area protetta. Le grotte sottomarine più celebri nel Mediterraneo sono quelle di Palinuro. Custodiscono una serie di grotte e caverne, tra cui la famosa Grotta Azzurra, che deve il suo nome al colore dell’acqua che si riflette sulle pareti, o la Grotta del Sangue, per il colore rosso delle sue pareti interne.
©Riproduzione riservata