Neonata uccisa: la mamma finisce in cella
| di RedazioneDenise Schiavo, una donna di Pontecagnano Faiano, è stata accompagnata nella casa circondariale di Fuorni mercoledì scorso, dove sconterà una condanna di dieci anni per l’omicidio preterintenzionale di sua figlia neonata. La sentenza definitiva è stata confermata dalla Corte di Cassazione, rigettando il suo ricorso contro la condanna emessa dalla Corte d’Assise d’appello di Salerno lo scorso anno.
La ricostruzione
La tragedia risale a ottobre del 2014, quando la bambina morì all’ospedale “Santobono” di Napoli per lesioni al cranio. Le indagini iniziarono dopo che i genitori della neonata richiesero un’indagine sul caso. Inizialmente, furono indagati 39 operatori sanitari, ma successivi accertamenti esclusero il coinvolgimento del personale ospedaliero. Gli esperti della Procura ipotizzarono che la morte fosse causata dalla sindrome del “bambino scosso“, un trauma neurologico spesso fatale.
Il processo
Denise Schiavo è stata giudicata colpevole dell’omicidio, anche se non intenzionale, e potrebbe aver agito a causa di una depressione post partum. Dopo un processo iniziale nel 2019, la sentenza è stata annullata nel 2020 a causa di una controversia legale riguardante il capo d’imputazione. Tuttavia, la Corte di Appello ha confermato la condanna a dieci anni, ma per omicidio preterintenzionale. Schiavo e i suoi genitori sono stati anche accusati di calunnia nei confronti degli operatori sanitari, ma sono stati successivamente assolti da quest’accusa.
In cella
La donna è stata accompagnata alla prigione dai carabinieri di Pontecagnano Faiano e il suo avvocato, Michele Sarno, ha assistito durante il trasferimento. La famiglia di Schiavo continua a sostenere la sua innocenza.
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