«No alla chiusura dei punti nascita di Polla e Sapri»: la FP CGIL Salerno contro l’aut aut del governo Meloni

| di
«No alla chiusura dei punti nascita di Polla e Sapri»: la FP CGIL Salerno contro l’aut aut del governo Meloni

La FP CGIL Salerno si schiera contro la richiesta del governo Meloni di chiudere i punti nascita di Polla e Sapri, definendola un’imposizione inaccettabile e un ulteriore attacco alla sanità delle aree interne della provincia di Salerno. L’organizzazione sindacale chiede lo sblocco delle risorse e del turnover del personale, senza che questo venga subordinato alla chiusura dei punti nascita in deroga, come richiesto in queste ore dal Ministero della Salute.

Se è vero che il DM 70 stabilisce la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno, è altrettanto vero che quelli di Polla e Sapri hanno già ottenuto deroghe nel 2019 e nel 2023, dimostrando di poter garantire sicurezza e continuità assistenziale. Per questo motivo, la FP CGIL Salerno ribadisce il proprio sostegno alla posizione della Regione Campania, dell’ASL Salerno, degli operatori sanitari e dei sindaci locali, sottolineando che il diritto alla salute non può essere sacrificato per meri calcoli burocratici.

La chiusura dei punti nascita penalizzerebbe gravemente le comunità locali, aumentando i rischi per le partorienti costrette a percorrere lunghe distanze per raggiungere altri ospedali. In un momento di grave calo demografico, in particolare nel Mezzogiorno e nelle aree interne, ridurre i servizi essenziali significa alimentare lo spopolamento e l’impoverimento del territorio.

La FP CGIL Salerno sottolinea inoltre l’importanza di considerare tutti i fattori rilevanti per il mantenimento dei punti nascita, tra cui la posizione geografica, la densità demografica e la lontananza da altri ospedali. Invece di chiudere reparti fondamentali, è necessario investire in una rete integrata di strutture sanitarie per garantire la sicurezza dei parti e la qualità dell’assistenza.

Il sindacato ribadisce il proprio impegno al fianco dei cittadini, degli operatori sanitari e delle istituzioni, chiedendo al governo di ritirare la richiesta di chiusura e di garantire risorse adeguate per il potenziamento della sanità pubblica.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata