Il prefetto sospende Gambino,Cirielli lo nomina capogabinetto
| di Redazione PAGANI — Sospensione dall’incarico di sindaco di Pagani per diciotto mesi e nomina a capogabinetto del Presidente della Provincia di Salerno.
Un inizio di settimana movimentato quello che ha visto protagonista Alberico Gambino, raggiunto, lunedì mattina, dal decreto di sospensiva all’indomani della condanna, in primo grado, per peculato. Il primo cittadino già la scorsa settimana aveva rassegnato, per opportunità politica, le dimissioni da assessore al Turismo di Palazzo Sant’Agostino. Proprio in attesa del provvedimento giunto ieri mattina dalla Prefettura.
Gambino, che è stato condannato in primo grado per uso improprio della carta di credito del Comune, lascia l’amministrazione nelle mani del suo vice, Salvatore Bottone. E se, comunque, non potrà svolgere attività amministrativa al Comune di Pagani, non solo resterà quale guida politica nel centro dell’agro, ma occuperà l’importo incarico di capogabinetto di Edmondo Cirielli alla Provincia. «È già pronto il provvedimento per nominare Gambino capogabinetto della mia segreteria — ha detto il presidente di Palazzo Sant’Agostino — deve solo essere firmato: continuerà ad occuparsi di turismo».
Intanto l’oramai ex sindaco di Pagani ha già pronto un ricorso al Tar per richiedere l’annullamento del provvedimento di restrizione dell’attività amministrazione e, inoltre, un dossier difensivo da presentare in appello per il secondo grado di giustizia ordinaria. Ieri mattina, intanto, conferenza stampa al Comune con Gambino, il vicesindaco Bottone e il presidente del consiglio comunale Massimo D’Onofrio. «Non avremmo mai voluto che arrivasse questo momento — ha detto Salvatore Bottone —ma non cambierà nulla, continueremo nel solco segnato dal sindaco». Gambino non ha perso la speranza di poter risolvere la querelle giudiziaria. «Solo chi sa che non ha commesso reato è sereno, e io lo sono — ha detto — credo nella giustizia e la verità verrà a galla». Il capogabinetto in pectore sarà comunque candidato per il Pdl alle prossime regionali.Dunque , come spesso accade a tutti i livelli del degradato sistema politico italiano,una sentenza di condanna non è per un rappresentante della collettività una macchia,un impedimento alla gestione della cosa pubblica. Anzi. Pare proprio che faccia curriculum.
Fonte:www.cilentonotizie.it
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