Non si torna più indietro, il palazzo marchesale è ufficialmente del Comune di Camerota

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Non si torna più indietro, il palazzo marchesale è ufficialmente del Comune di Camerota

Ogni attesa, si sa, si veste di emozioni, speranze, timori. Se poi si è coscienti di quanto sia unico e speciale quel che si attende, allora l’attesa può diventare addirittura bella. E’ nel mezzo della stagione estiva, nel cuore della settimana che porta al Ferragosto, che Camerota tutta si sveglia con la notizia più agognata: il palazzo marchesale (anche noto come il ‘castello di Marina’) è dei camerotani!

Lo ha deciso il Consiglio di Stato con la sentenza n. 7086/2022, pubblicata il giorno di San Lorenzo, quando – di notte – stelle luminose cadono nel firmamento e, in tante storie più volte narrate, si realizzano i desideri degli uomini.

«E’ un giorno storico, da segnare in rosso sul calendario della nostra Città» – esordisce un raggiante ed emozionato Mario Salvatore Scarpitta, Sindaco di Camerota. «Ho sognato tante volte questo momento, stanotte l’ultima. Abbiamo atteso tanti mesi questa pronuncia senza mai perdere la fiducia. Adesso comincia la vera sfida, far diventare il Palazzo Marchesale un simbolo per Camerota più di quanto già lo sia nella sua imponente fisicità».

La pronuncia di secondo grado, giova ricordarlo, conferma quanto aveva già stabilito circa due anni or sono, il Tar Campania, sezione Salerno, sancendo la correttezza dell’intero iter amministrativo che ha portato all’esercizio del diritto di prelazione. «La sequela di atti – si legge tra le altre cose nella motivatissima sentenza dei Giudici di Palazzo Spada – conferma la ritualità del perfezionamento della controversa acquisizione prelazionaria».

«E’ la prova del bene operare di una compagine politica che da qualche anno ormai ha avviato una rivoluzione amministrativa che presto vorremmo diventasse anche culturale – continua il Sindaco – per questo ringrazio tutti quanti hanno speso forza, energia e competenze per un grande risultato. Complimenti a tutti e grazie all’avv. Marco Sansone, che bene ha saputo ancora una volta difendere le ragioni dell’Ente che mi onoro di rappresentare».

Il Consiglio di Stato ha dunque messo la parola fine alla vicenda, sancendo un nuovo inizio per Camerota, per i suoi cittadini e per l’intero comprensorio.

«Il Palazzo Marchesale diventerà ancora più centrale per la nostra cittadina. E sarà nuova leva ed acceleratore di entusiasmo, progetti ed idee», afferma l’assessore Teresa Esposito delegata alla Cultura, al Turismo, al Porto, all’Area marina protetta e allo Spettacolo. «Lavoreremo con ancora maggiore energia per dare al settore turistico, agli operatori ed agli addetti ai lavori, occasioni come questa, che rendono ancora più speciale un territorio baciato da Dio».

«Ero tra i banchi d’opposizione quando, con tanti amici, organizzavo iniziative per capire come fare a restituire ai cittadini di Camerota il nostro simbolo – chiude Scarpitta -. Da Sindaco non ho esitato un secondo ad esercitare la prelazione che ci spettava di diritto. Ricorderemo per sempre il 10 agosto 2022, è una data storica. Chiamerò subito il Curatore Fallimentare per gli adempimenti successivi, solleciteremo il Tribunale e Camerota avrà presto un progetto degno del suo simbolo diventato finalmente di tutti».

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