Notte di sangue lungo la statale 18: cameriere accoltellato
| di Redazione
Un’altra notte di sangue lungo la Statale 18 a Eboli. La movida violenta torna a scuotere la periferia, con un nuovo episodio che riaccende l’attenzione sulle risse e le aggressioni nei pressi dei locali notturni. Questa volta a farne le spese è stato un cameriere di 45 anni, Donato P., colpito con diverse coltellate alla gamba sinistra nella notte tra venerdì e sabato, nei pressi di un bar in località Cioffi.
L’aggressione è avvenuta intorno alle tre e mezza. Ferite superficiali ma dolorose, una perdita di sangue significativa e, soprattutto, nessun testimone disposto a collaborare. Omertà assoluta: il ferito stesso, soccorso dai carabinieri di Eboli e Santa Cecilia, guidati dalla capitana Greta Gentili e dal maresciallo Fabio Basilisco, ha dichiarato di non aver visto nulla. Nessun nome, nessuna descrizione dell’aggressore. Un silenzio che potrebbe garantire l’impunità al responsabile o, al contrario, alimentare una vendetta privata.
Trasportato d’urgenza all’ospedale di Battipaglia, Donato P. è stato medicato e ricucito. I medici gli hanno consigliato di restare in osservazione, ma lui ha firmato le dimissioni e ha lasciato l’ospedale. Forse per tornare a casa, forse per cercare risposte da solo. Tuttavia, dopo poche ore, il dolore lo ha costretto a un nuovo ricovero, stavolta all’ospedale di Eboli, per ulteriori medicazioni.
Il bar di Cioffi non è nuovo a episodi di violenza. Il 4 maggio scorso, un ultras della Battipagliese fu accoltellato alla gamba durante una lite scoppiata nel cuore della notte. Anche in quel caso, nessuna collaborazione con le forze dell’ordine e un’aggressione rimasta impunita. E ancora, lo scorso 15 febbraio, calciatori e dirigenti dell’Atletico Pisciotta furono presi di mira in un parcheggio prima di una partita. Solo l’intervento tempestivo dei carabinieri evitò il peggio.
Cioffi continua a essere teatro di una movida che, troppo spesso, si trasforma in un campo di battaglia. E con il silenzio delle vittime e dei testimoni, la giustizia sembra sempre più lontana.
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