Nuovo Dpcm, De Luca: «Passi in avanti ma non basterà»
| di Luigi Martinodi Luigi Martino
“Sono le misure più restrittive che si potessero adottare, nell’ambito di una scelta ancora intermedia fatta dal governo. O chiudere tutto per un mese per frenare il contagio o prendere misure rigorose, ma ancora parziali. Il governo ha optato per il piano B. È un passo avanti ma non basterà”. Così il governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Io – spiega – avrei anticipato fortemente alcune decisioni. Ma prendo atto di due novità: la scelta di misure generali e nazionali; la predisposizione di misure a sostegno delle attività produttive. Qualche presa di posizione forte di qualcuno di noi è stata utile per dare una scossa al governo”.
Comunque “chiusure più drastiche a livello locale non sono ipotizzabili perché inefficaci: chiudere un territorio, con il resto del Paese aperto, sarebbe una scelta tanto impraticabile quanto inutile”. Sulla scuola, alla luce dei dati, “è inevitabile ricorrere alla didattica a distanza. Farla soltanto per il 75% è una cosa incomprensibile”. De Luca infine parla delle proteste a Napoli: “Il 90% dei cittadini ha dato una prova straordinaria di autodisciplina. E il malessere di chi cerca oggi di difendere un reddito va rispettato e affrontato con misure immediate, sul modello Campania. Per il resto, la vicenda di Napoli ha visto protagonisti pezzi di camorra, di antagonisti e di neofascisti. C’è chi ha bisogno di tenere aperto tutto per fare spaccio di droga”.
La replica alla critiche del sindaco Luigi De Magistris: “Mi imbarazza perdere anche un minuto su chi parla di cose di cui non capisce nulla”. Il primo cittadino è, a suo avviso, “un sedicente sindaco espressione del più grande disastro amministrativo d’Italia. In qualunque Paese civile al mondo un tale soggetto dovrebbe essere messo in quarantena per i prossimi 20 anni”.
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