«Occhi delinquenti», lo spettacolo nella grotta di Lentiscella con Francesco Petrillo
| di Marianna ValloneFrancesco Petrillo, attore originario di Marina di Camerota, sarà protagonista di «Occhi delinquenti», lo spettacolo su Giovanni Passannante
La grotta di Lentiscella, a Marina di Camerota, ospiterà «Occhi delinquenti – L’autopsia da vivo di Giovanni Passannante», lo spettacolo ispirato a una vicenda dell’Italia post-unitaria che scosse l’opinione pubblica. Scritto da Antonio Mocciola ed Edgardo Bellini, per la regia di Gennaro D’Altero, in collaborazione con Francesca Davide, lo spettacolo è portato in scena dall’attore originario di Marina di Camerota, Francesco Petrillo, che vestirà i panni dell’anarchico lucano Passannante nel suo coraggio folle ed estremo, e dagli attori campani Emanuele Di Simone e Giuseppe Brandi.
L’evento, organizzato dalla Fondazione Meeting del Mare C.r.e.a, si terrà il 16 settembre alle ore 21.30, ad ingresso gratuito.
Il giovane lucano, nell’autunno del 1878, in una calda mattinata napoletana attenta con un taglierino alla vita di re Umberto I. Un gesto clamoroso che sconvolge l’Italia ed arriva su tutta la stampa europea. La punizione dello Stato italiano è terrificante, di una crudeltà assurda che infrange la legge. Poi la pagina di Giovanni Passannante viene strappata da tutti i libri di storia e lui annegato nell’oblio. Per ritorsione il nome del suo paese, Salvia, viene cambiato in Savoia di Lucania.
«L’evento ha due componenti importanti, alle quali la Fondazione è molto legata. L’attore protagonista è un giovane camerotano che da qualche tempo lavora con grande successo con una compagnia napoletana che fa grande ricerca e sperimentazione teatrale molto interessante. – ha spiegato don Gianni Citro, presidente della Fondazione – Ci tenevo ad ospitare questo evento perché rappresenta la maturità artistica di Petrillo, giovanissimo ma già di grande successo. E’ un motivo di orgoglio culturale».
Di grande interesse socio-politico è anche la vicenda di Passannante: «Già all’epoca ha fatto esplodere un dibattito politico e ideologico di matrice risorgimentale. – prosegue don Gianni – Il trattamento subito da Passannante ha alimentato tanta letteratura e poetica ma sempre con timidezza perché la tematica era molto scottante. Tanti i tentativi di dimostrare che era al tempo dell’attentato insano a livello mentale, ma anche tanti i tentativi di argomentare il suo gesto non come rivolto alla figura del re ma di natura politica. Oggi il caso Passannante pone al centro dell’attenzione il tema della legittimità del dissenso e diventa un’occasione per porre al centro del dibattito la legittimità della libertà di opinione, di diffusione delle idee e di informazione».
©Riproduzione riservata