Omicidio di Ogliastro Marina: attesa per la convalida del fermo di Kai Dausel
| di Luigi MartinoDomani si terrà l’udienza decisiva per la convalida del fermo di Kai Dausel, 62 anni, accusato dell’omicidio di Silvia Nowak, 53enne trovata semi-carbonizzata lo scorso 18 ottobre in un bosco di Ogliastro Marina, nei pressi della villetta che condivideva con l’uomo. Le accuse a carico di Dausel sono gravissime: omicidio aggravato e distruzione di cadavere.
Le indagini e la dinamica del crimine
Secondo la Procura di Vallo della Lucania, Dausel avrebbe colpito la compagna con un corpo contundente prima di incendiare il cadavere, nel tentativo di cancellare ogni traccia del delitto. Gli investigatori ritengono che il delitto sia stato commesso il 15 ottobre, giorno in cui Silvia è scomparsa. Nel pomeriggio, tra le 16:00 e le 17:30, le telecamere di sorveglianza hanno ripreso l’uomo uscire due volte dalla villetta a bordo di un motorino, senza mai fare ritorno.
Una registrazione audio acquisita dagli inquirenti documenta una conversazione tra Silvia e Kai poco prima del presunto incontro fatale: la donna, all’esterno con un guinzaglio e una ciotola, sembrava pronta a occuparsi di un cane. Le tracce ematiche rinvenute su un paletto di legno nella pineta rafforzano l’ipotesi che l’omicidio sia avvenuto in quel luogo.
Movente e ipotesi investigative
Il movente del crimine resta ancora oscuro. Il procuratore Antonio Cantarella ha definito l’omicidio un possibile “atto d’impeto”, citando le parole dello stesso Dausel: “Non per forza deve esserci un motivo per uccidere una persona”. Tuttavia, le indagini suggeriscono che il gesto possa essere stato alimentato da dissapori personali o difficoltà economiche.
Durante una perquisizione nella villetta sono stati trovati 6.000 euro in contanti, ma 30.000 euro, che la coppia era solita tenere in casa, risultano scomparsi. Questo ha sollevato il sospetto che il delitto possa avere anche una matrice economica, legata al deterioramento della relazione tra i due.
La difesa e il processo
L’avvocato di Dausel, Felice Carbone, respinge ogni accusa, sostenendo che il suo assistito non avrebbe avuto alcun motivo per uccidere Silvia. Carbone ha sottolineato che la coppia non aveva più una relazione intima e che Dausel non rientrava nell’asse ereditario della donna. Ha inoltre precisato che il suo cliente utilizzava due nomi, uno dei quali impiegato sui social.
Un delitto che scuote la comunità
La tragica vicenda ha sconvolto la comunità di Ogliastro Marina, lasciando dietro di sé una scia di interrogativi. L’udienza di domani rappresenterà un passaggio cruciale per fare luce sulla verità, mentre le indagini proseguono nel tentativo di ricostruire ogni dettaglio di un caso che appare sempre più complesso e inquietante.
©Riproduzione riservata