Omicidio Nowak, avvocato Kai Dausel: «Orario telecamere private forse non sincronizzato»

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Omicidio Nowak, avvocato Kai Dausel: «Orario telecamere private forse non sincronizzato»

Si è svolto oggi, giovedì, l’interrogatorio di garanzia di Kai Dausel, accusato dell’omicidio della compagna Silvia Nowak e sottoposto a fermo nei giorni scorsi. L’uomo, assistito dall’avvocato Felice Carbone, è stato ascoltato nel carcere locale alla presenza del procuratore capo facente funzioni, Antonio Cantarella, e del giudice per le indagini preliminari Rossella Setta.

La decisione sul fermo è attesa in queste ore. L’avvocato Carbone ha chiesto ulteriori approfondimenti su alcuni punti dell’inchiesta. «Abbiamo chiesto di ascoltare i file audio e di acquisire i file video. Una volta ottenuta la discovery completa su questi due elementi, potremo rispondere in modo più preciso rispetto alla ricostruzione e alle ipotesi avanzate dal pubblico ministero».

Secondo la tesi della procura, ci sono due elementi chiave: le urla strazianti che si sentirebbero pochi minuti dopo l’uscita di Silvia dall’abitazione e le tracce ematiche sul paletto. Cosa ne pensa avvocato?

Ha detto bene, si tratta della tesi della procura. La nostra verifica consisterà nel valutare se l’interpretazione che diamo a questi file audio e alle altre prove, coincide con quella della procura o se emerge una lettura completamente diversa.

Nei video, però, sembrerebbe comparire una sagoma di un uomo dalle fattezze di Kai. Cosa ci può dire?

Questo è proprio ciò che vogliamo analizzare. Dobbiamo visionare i file video per capire con esattezza cosa abbiano effettivamente registrato.

Avvocato può aiutarci a ricostruire quanto avvenuto nei minuti dell’uscita di casa di Kai, secondo quanto emerso finora?

Mi attengo agli atti. Questi indicano diverse uscite di Kai nel corso dell’intera giornata. Tuttavia, voglio verificare i file e capire se gli orari registrati corrispondano a quelli reali. Ricordo che le riprese provengono da telecamere private, e sappiamo che gli orologi non erano regolati correttamente, con uno sbalzo che potrebbe alterare completamente la ricostruzione.

È vero che Kai in Germania sarebbe stato in carcere per 10 anni per omicidio?

Assolutamente no. Oggi abbiamo chiarito che si trattava di un processo per omicidio colposo stradale. La procura aveva acquisito gli atti dalla Germania, ma i fatti sono stati travisati.

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