Omicidio Silvia Nowak, dalla Procura emergono i primi dettagli

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Omicidio Silvia Nowak, dalla Procura emergono i primi dettagli

Dopo una complessa indagine avviata in seguito alla scomparsa di Silvia Nowak, cittadina tedesca ritrovata morta e semicarbonizzata il 18 ottobre 2024 nella frazione di Ogliastro Marina, i Carabinieri della Compagnia di Agropoli, con il supporto del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Salerno, hanno eseguito questa mattina un decreto di fermo nei confronti del compagno della donna, Kai Dausel, 62 anni.

Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania. Al fermato vengono contestati i reati di omicidio aggravato e distruzione di cadavere.

Presenti in conferenza stampa il Procuratore Antonio Cantarella, il Procuratore Antonio Pizzi, il Colonnello del Comando Provinciale dei Carabinieri Filippo Melchiorre, il Capitano della Compagnia Carabinieri di Agropoli Giuseppe Colella e il Tenente Nicola Di Benedetto, comandante del Nucleo Operativo Radiomobile, il comandante dei carabinieri della stazione di Santa Maria di Castellabate, Marco Cesa.

Gli sviluppi delle indagini

Le indagini, condotte anche con il supporto scientifico del R.I.S. di Roma, hanno portato alla raccolta di prove dichiarative, logiche, documentali e scientifiche. Gli investigatori ritengono che il delitto sia avvenuto il pomeriggio del 15 ottobre 2024 in un’area isolata, precisamente in un bosco confinante con una proprietà della famiglia Nowak.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il compagno avrebbe colpito Silvia Nowak con un oggetto contundente e tagliente, causandone la morte, per poi tentare di distruggerne il corpo utilizzando il fuoco. In seguito, avrebbe simulato la scomparsa della donna per sviare le indagini.

Perquisizioni e attesa di convalida

Contestualmente al fermo, sono state eseguite perquisizioni nelle abitazioni dove l’indagato ha vissuto dopo l’omicidio. Gli esiti delle operazioni investigative saranno sottoposti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, al quale è stata richiesta la convalida del fermo e l’applicazione di una misura cautelare personale.

Presunzione di innocenza

Si ricorda che, secondo l’ordinamento italiano, l’indagato è presunto innocente fino a una condanna definitiva. Le responsabilità saranno accertate in sede processuale sulla base delle prove raccolte.

L’intera comunità resta scossa da questa vicenda, che ha riportato alla ribalta il dramma della violenza domestica e della difficoltà nel prevenire simili tragedie. Le indagini proseguono per garantire piena giustizia a Silvia Nowak.

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