Omicidio Vassallo, discussioni fiume al Riesame: giornata decisiva per gli indagati

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Omicidio Vassallo, discussioni fiume al Riesame: giornata decisiva per gli indagati

Si sono svolte ieri, in un lungo e complesso pomeriggio di udienze, le discussioni al Tribunale del Riesame per i tre principali indagati nell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica ucciso nel 2010. Il procedimento ha coinvolto Giuseppe Cipriano, Lazzaro Cioffi e Fabio Cagnazzo, accusati di essere coinvolti nel delitto. Le udienze, iniziate solo nel primo pomeriggio dopo essere state precedute da altre ordinanze ordinarie, si sono protratte fino a tarda serata.

Cosa è successo ieri

In aula, oltre agli avvocati difensori, erano presenti il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, e il procuratore aggiunto Marco Colamonici, ora operativo a Messina ma ancora titolare di delega sul caso. Il collegio giudicante, presieduto da Gaetano Sgroia e composto dai giudici Enrichetta Cioffi e De Luca, si è riservato di emettere il verdetto entro la scadenza prevista per venerdì 29 novembre.

Il primo a essere ascoltato è stato Giuseppe Cipriano, presente in videoconferenza e assistito dall’avvocato Giovanni Annunziata. Successivamente, è toccato a Lazzaro Cioffi, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Stellato, e infine, in serata, a Fabio Cagnazzo, difeso dall’avvocato Ilaria Criscuolo.

Confronto serrato tra accusa e difesa

Le udienze si sono svolte a porte chiuse, e nulla è trapelato sui dettagli delle discussioni. Tuttavia, è noto che la Procura ha ribadito le sue accuse, puntando sulla contraddittorietà delle dichiarazioni rese dagli imputati e sul presunto depistaggio orchestrato da un ufficiale dell’Arma con la complicità di un brigadiere già condannato per reati di droga.

Il movente del delitto appare chiaro: il traffico di sostanze stupefacenti, che vedeva il Cilento come un crocevia strategico. Rimane tuttavia da chiarire non solo l’identità del killer, ma anche quella del mandante.

La figura di Raffaele Maurelli

Tra i nomi ricorrenti nelle 400 pagine dell’ordinanza cautelare spicca quello di Raffaele Maurelli, narcotrafficante di Scafati e cugino di Giuseppe Cipriano. Deceduto nel 2020 per un tumore, Maurelli è descritto come il regista del traffico di droga tra l’area napoletana e il Cilento. Oltre alla sua attività nel narcotraffico, emerge il suo interesse per il territorio cilentano, dove aveva acquistato terreni e immobili, con progetti di sviluppo edilizio mai realizzati per il veto della Soprintendenza.

Una rete complessa

Anche altre figure gravitano intorno al caso. Salvatore e Romolo Ridosso, personaggi legati al traffico di droga, hanno fornito elementi utili agli inquirenti, delineando un quadro intricato di rapporti e interessi criminali che si intrecciano con l’omicidio Vassallo. Romolo, in particolare, avrebbe chiesto aiuto a Cipriano per entrare nel gruppo di narcotrafficanti, evidenziando il ruolo di quest’ultimo come intermediario nella rete.

Conclusioni attese

Il caso Vassallo, uno dei delitti più complessi e discussi degli ultimi anni, resta al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria. Mentre il Riesame si prepara a emettere il suo verdetto, le ombre di una criminalità organizzata radicata sul territorio continuano a pesare sulla memoria di un sindaco che aveva fatto della tutela dell’ambiente e della legalità la sua bandiera.

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