Omicidio Vassallo, due sopralluoghi prima della tragica notte: «Ho riconosciuto quei due»
| di Luigi Martino
L’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, assassinato il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola davanti alla propria abitazione, si arricchisce di nuove e inquietanti rivelazioni. Dall’analisi degli atti emergono dettagli sui preparativi dell’omicidio e sui presunti tentativi di depistaggio. Figure di rilievo, come il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, risultano ora coinvolte nelle indagini, accanto all’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, all’imprenditore Giuseppe Cipriano e al collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, noto per i suoi legami con la camorra di Scafati. Ma non finisce qui: nell’ordinanza – circa 400 pagine – emergono nuovi nomi e nuovi dettagli.
Due sopralluoghi prima dell’omicidio
Prima dell’omicidio, infatti, furono eseguiti due sopralluoghi intorno alla casa del sindaco. Il primo, datato 28 agosto 2010, aveva come scopo individuare l’abitazione e analizzare l’area circostante. Un nipote di Vassallo, Pietro Campo, in visita a Pollica, notò quel giorno un’Audi A6 nera parcheggiata lungo la strada di campagna che conduceva alla casa del sindaco. Anni dopo, riconobbe uno degli uomini a bordo: era Lazzaro Cioffi, che all’epoca dei fatti collaborava con Cagnazzo. L’altro uomo nell’auto, secondo l’accusa, era Giuseppe Cipriano.
Il secondo sopralluogo avvenne il 3 settembre, a due giorni dall’omicidio. Questa volta, Cipriano, insieme a Ridosso e a suo figlio Salvatore, viaggiava su una Bmw X5 bianca, passando per Pollica e destando qualche sospetto attraversando persino un’isola pedonale, comportamento che causò nervosismo in Ridosso, sospettoso nei confronti delle intenzioni di Cipriano.
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