Omicidio Vassallo: è il giorno del Riesame per Cagnazzo, Cioffi e Cipriano
| di Luigi MartinoL’inchiesta sull’assassinio del sindaco pescatore di Pollica ripercorre strade intricate tra depistaggi, traffico di droga e ombre sul killer.
Oggi si tiene l’udienza di Riesame per tre dei quattro indagati nell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica ucciso nel 2010. Gli avvocati delle parti, accusa e difesa, si confronteranno su una vicenda che da anni scuote la giustizia italiana, tra sospetti, depistaggi e nodi irrisolti.
L’attenzione è alta: il termine per la decisione dei giudici è fissato per venerdì, ma il collegio potrebbe prendersi tutto il tempo necessario per deliberare. Nel frattempo, uno degli indagati, Romolo Ridosso, ex collaboratore di giustizia e assistito dall’avvocato Michele Avino, ha rinunciato al Riesame. La sua posizione resta al vaglio degli inquirenti, soprattutto alla luce delle dichiarazioni che coinvolgono Lazzaro Cioffi, accusato di essere l’esecutore materiale del delitto.
I NOMI AL CENTRO DELL’INCHIESTA
Tra gli indagati spicca Fabio Cagnazzo, ex ufficiale dei carabinieri con un passato da investigatore di rilievo, difeso dall’avvocato Ilaria Criscuolo. Gli altri due coinvolti sono Lazzaro Cioffi, rappresentato da Giuseppe Stellato, e Giuseppe Cipriano, difeso da Giovanni Annunziata. Secondo la procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli, i quattro sarebbero responsabili dell’omicidio, legato a un vasto traffico di droga tra Napoli e il Cilento. Le indagini continuano, includendo nuovi filoni che potrebbero far emergere il nome del killer.
CONTRADDIZIONI E PROVE
Le dichiarazioni di Romolo Ridosso hanno riaperto vecchie piste: l’uomo ha accusato Cipriano di avergli confidato il coinvolgimento di Cioffi nel delitto. Tuttavia, la sua credibilità è in discussione per via delle numerose contraddizioni emerse negli anni. Ridosso ha fornito elementi, come una foto che lo ritrae insieme a Cipriano e a Raffaele Mauriello, narcotrafficante deceduto. La procura ha inoltre identificato discrepanze nelle dichiarazioni di Cipriano su proprietà di barche, chiavi di locali ad Acciaroli e legami personali con Ridosso.
IL RUOLO DI CAGNAZZO
Fabio Cagnazzo è accusato di aver depistato le indagini. Nel 2013 era già iscritto nel registro degli indagati, ma soltanto nove anni dopo è stato arrestato. Tra gli episodi contestati figurano la mancata consegna di video importanti alla procura e la manipolazione di prove sulla scena del crimine, come il recupero di un bossolo con un ramo e la raccolta di mozziconi di sigaretta. Le testimonianze dei magistrati Rosa Volpe e Franco Roberti smentiscono le versioni fornite dall’ufficiale, aggravandone la posizione.
IL MOVENTE E I DUBBI
Il movente dell’omicidio sembra chiaro: Vassallo avrebbe scoperto un traffico di droga che utilizzava il Cilento come base logistica. Ma restano molte domande: perché il sindaco, consapevole del pericolo, si sarebbe fermato quella sera in una zona isolata? Conosceva il suo assassino? Secondo gli investigatori, sì. Le modalità del delitto — nove colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata — suggeriscono che l’assassino fosse una persona di cui Vassallo si fidava.
UNA VICENDA ANCORA IRRISOLTA
A oltre un decennio dall’omicidio, il caso di Angelo Vassallo è ancora lontano da una soluzione definitiva. Se da un lato emergono nuovi elementi e conferme sui depistaggi, dall’altro restano ombre su chi abbia premuto il grilletto e sui reali mandanti del delitto. Mentre il Riesame si appresta a fornire una nuova valutazione sulle responsabilità degli indagati, il ricordo del sindaco pescatore continua a rappresentare un simbolo di legalità per il Cilento e l’intero Paese.
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