Omicidio Vassallo, sui social il gruppo ‘Ridateci il colonnello Fabio Cagnazzo’

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Omicidio Vassallo, sui social il gruppo ‘Ridateci il colonnello Fabio Cagnazzo’

A distanza di ventiquattrore dall’arresto di Fabio Cagnazzo, uno dei quattro coinvolti nell’inchiesta sull’omicidio del sindaco pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, la discussione sui social continua a scaldarsi. Nel gruppo “Ridateci il colonnello Fabio Cagnazzo”, numerosi utenti stanno esprimendo il loro sostegno al colonnello, convinti della sua innocenza e chiedendo che «la verità venga finalmente a galla».

Nel gruppo, i messaggi di solidarietà sono molti, e in uno dei post si legge: “Passerà questo momentaccio, non molli Sig. Colonnello, un abbraccio forte“. “Una vita dedicata alla tutela della brava gente, gli alamari cuciti sulla pelle, sempre operativo al servizio dello Stato e dei cittadini,” si legge in un altro post.

Molti membri del gruppo ritengono che «la verità emergerà presto, e che Cagnazzo, una volta liberato dalle accuse, sarà in grado di riprendersi e continuare il suo cammino al servizio dello Stato». “Alla fine la verità verrà fuori e trionferà. Forza Fabio Cagnazzo, tieni duro!” è il messaggio di speranza di un altro utente.

Un altro commento, che riecheggia una delle vicende più tragiche della storia italiana, fa un parallelismo con la figura di un altro colonnello, che, accusato ingiustamente di essere una talpa della mafia, fu poi scagionato. “Mi ricorda la storia di un altro colonnello scambiato per talpa della mafia da una Procura diversa da quella per cui lavorava, che in realtà stava indagando sui partecipanti alle riunioni di mafia in cui furono progettate le stragi palermitane,” scrive un utente, suggerendo che anche Fabio Cagnazzo potrebbe essere vittima di un errore giudiziario.

Infine, un altro post: “Sono cresciuto ‘Militarmente’ con il fratello del Col. Cagnazzo Fabio, Massimo, persona che anche se non sento spesso stimo e non poco. Ho conosciuto Fabio quando ero al battaglione Campania. Ho conosciuto le sue imprese sempre volte alla legalità e alla sicurezza della comunità”.

Dall’altro lato, però, c’è chi si chiede come sia possibile dimostrare vicinanza ad uno degli indagati in una vicenda così delicata. “Incredibile come possiate provare empatia ed esprimere vicinanza persino ad un piccolo uomo che, indossando la divisa che rappresenta la sicurezza interna ed esterna del proprio paese abbia vissuto una vita parallela e fantasma a favore dei nemici dello stato, e quindi di noi tutti cittadini. Purtroppo Cagnazzo e quell’altro pseudo uomo non sono altro che una goccia nel mare di corruzione in cui naviga il nostro paese, oramai tra le mani della mafia e della massoneria. A volte penso tanto a Falcone e Borsellino durante il mio quotidiano, e mi chiedo a quanto possa essere valso il loro sacrificio per proteggere e salvaguardare anche persone come voi che vivono ogni giorno nell’ingenuità, nell’inconsapevolezza, o forse, semplicemente col prosciutto sugli occhi per non vedere nulla se non quello che vogliono. Invece di empatizzare con un sindaco morto per smascherare un traffico di droga coperto e concesso degli organi dello stato, vi schierate dall’altro lato della barricata vivendo in chissà quale realtà. Che abbiate la divisa o meno in questo gruppo, siete esattamente voi la vergogna e la causa di tutti i mali del nostro paese”.

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