Tutto lascia una traccia : quegli spari nella notte
| di Maria Antonia CoppolaDove si scovano gli assassini? "La traccia principale sono quei nove colpi di pistola andati a segno – ha detto ai giornalisti il vice capo della polizia, Francesco Cirillo- chi impugnava quell’arma spero lo possiate sapere tra non molto".
I carabinieri-scienziati del Ris di Roma indagano su qualsiasi dettaglio: dal bossolo di un proiettile a una fibra di tessuto. Sono gli uomini del Racis, il Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche che operano sul fronte delle indagini più delicate e dei crimini più efferati.Uomini che sfruttano le moderne tecnologie delle scienza per individuare tracce, analizzare reperti, studiare fino al minimo dettaglio la scena del delitto. Il loro lavoro presuppone una formazione specifica rispetto a quella dei militari tradizionali.
Ecco come operano gli esperti delle sezioni di balistica, impronte e fotografia, fonica e grafica.
La sezione di balistica è strutturata principalmente su tre laboratori. Il primo si occupa del confronto di proiettili e bossoli oltre che dello studio delle traiettorie. Grazie a un microscopio comparatore formato da due tubi oculari vengono analizzate sia le impronte "di classe" dei reperti balistici per stabilire la tipologia e il modello di un’arma, sia le impronte cosiddette "tipiche" che differenziano una dall’altra le armi di uno stesso modello. Il secondo, invece, tenta il ripristino dei numeri di matricola abrasi da un arma da fuoco o dai telai dei veicoli. Con l’impiego di acidi particolari viene asportato lo strato superficiale del metallo nel tentativo di individuare la radice più profonda della stampa dei numeri di serie. La superficie viene, poi, fotografata e l’immagine viene analizzata a computer. Il terzo laboratorio sfrutta due potentissimi microscopi elettronici per individuare i residui della polvere da sparo sui reperti. Si tratta di una particella unica in natura formata da piombo, bario e antimonio e individuabile fra migliaia di altre particelle presenti nell’ambiente.
Ogni cosa lascia una traccia.
La sezione di chimica si divide nei laboratori di tossicologia, esplosivi, materiali di interesse forense. Gli esperti di tossicologia realizzano le analisi qualitative e quantitative della droga proveniente dai sequestri dell’Arma territoriale collaborando attivamente con la direzione centrale dei servizi antidroga. Ogni reperto viene analizzato (con un procedimento gascromatografico) per isolare il principio attivo presente e i dati raccolti vengono archiviati in una banca dati interna. Analisi specializzate vengono effettuate anche per individuare la presenza di sostanze stupefacenti su residui biologici come la saliva, il sudore, le unghie e i capelli. Il laboratorio che si occupa della chimica dei materiali (vernici, fibre, vetro, plastiche e terreni) esamina una variegata tipologia di reperti provenienti dalla scena del crimine alla continua ricerca di corrispondenze: tracce di vernice lasciate sul luogo di un investimento, una fibra di tessuto sul corpo di una vittima assassinata, ecc.
Gli investigatori interessati all’omicidio del sindaco Vassallo esprimono un moderato ottimismo sulle indagini e potrebbero essere sulla strada giusta per giungere al o ai responsabili dell’uccisione del sindaco.
Lo spiegamento di forze è ingente. Ai carabinieri del Ros, del Nucleo investigativo del Reparto operativo, oggi si sono aggiunti anche i colleghi del Racis di Roma, i finanzieri del Gico, la Polizia. L’obiettivo principale degli investigatori resta quello di verificare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio cilentano.
Si indaga a 360 gradi. Anche su quelle lettere indirizzate dal sindaco Vassallo alle forze dell’ordine, che oggi sono state acquisite dal procuratore, come tutti i documenti che necessitano di una approfondita analisi. Nell’attesa dell’autopsia, eseguita dal medico legale Francesco Vinci, che assieme alla perizia balistica, potrebbe fornire elementi utili.
©Riproduzione riservata