Operaio indiano ucciso e fatto a pezzi a Contursi, arrestato connazionale
| di Pasquale SorrentinoC’è un arresto per l’assassinio di di Gurinder Sing, 35 anni, operaio di origini indiane, il cui cadavere fu rinvenuto a pezzi in località Padula a Palomonte l’8 febbraio dell’anno scorso. Il Tribunale del Riesame di Salerno ha accolto il ricorso della Procura di Salerno e il connazionale di Sing, tale Davinder, deve andare in carcere.
L’indagine prese il via dopo il ritrovamento da parte di una coppia di pastori del cadavere, o almeno di quello che ne restava, in un campo incolto. La coppia, allertò il 112 dopo aver notato i cani di proprietà trascinare dinanzi casa e giocare con un teschio umano. Giunti sul posto, i militari della stazione di Contursi Terme avviarono la perlustrazione del posto.
Fu ritrovato un teschio, e poi altre parti del corpo umano, fatto a pezzi ed in avanzato stato di decomposizione. Gli esami fecero scoprire l’identità dell’uomo, un operaio agricolo regolarmente in Italia, dipendente di un’azienda bufalina a pochi chilometri di distanza, a Sicignano. L’omicidio sarebbe stato scaturito da contrasti personali tra Sing e Davinder che vivevano insieme in un piccolo prefabbricato dato loro a disposizione dalla proprietà dell’azienda bufalina.
Dopo il ritrovamento dei resti del cadavere si è arrivati all’indagato dopo gli accertamenti compiuti dalla polizia scientifica che hanno consentito di rinvenire tracce di sangue, compatibili con la vittima, nell’auto di Davinder, su suoi indumenti e anche all’interno della loro abitazione. La difesa aveva confutato tale tesi, soprattutto per la mancanza dell’analisi della traiettoria degli schizzi di sangue e per alcune testimonianze che raccontavano che Sing fosse in vita dopo la partenza dell’indagato. Il Riesame tuttavia – anche in considerazione della repentina partenza dell’indagato – è pervenuto a conclusioni diverse rispetto a quelle del Gip e ha confermato la custodia cautelare in carcere.
©Riproduzione riservata